Le Vie del Latte
Alla ricerca delle antiche Madri del Latte
Forse qualcuna/o ricorderà il primo intervento sulle Madonne del Latte di questa pagina, dove segnalavo la ricerca estremamente interessante dei creatori della pagina FB e del portale "I Viaggiatori Ignoranti", che avevano iniziato una corposa raccolta di immagini e itinerari dedicati alle Madonne del Latte di tutta Italia.
Ebbene, da poco è nato un sito per questo progetto, con le varie segnalazioni di dove ogni affresco si trovi.
Lo segnalo con gioia perchè è un lavoro eccezionale!
La Madonna del Latte: http://lamadonnadellatte.blogspot.com/
25 febbraio 2019
Le Madri del Latte di Briona
Le Vie del Latte
Alla riscoperta delle antiche Madri del Latte
Oratorio di San Bernardo - Briona - Novara - PIEMONTE
Siamo circondate/i di Madri del Latte, lo siamo davvero. In Piemonte, e soprattutto nel novarese, ce ne sono tantissime… eppure per quante siano, sparse in ogni dove, riuscire a vederle è spesso molto difficile, perché i luoghi di culto nei quali si trovano sono quasi sempre chiusi, o aperti soltanto in certe festività.
Così oggi, cercando Madri del Latte nel paesino di Briona, e sapendo bene che erano presenti in ben tre chiesette su quattro, non sono riuscita a vederne bene nemmeno una, perché tutte le chiese erano rigorosamente chiuse. Anche il piccolissimo Oratorio di San Bernardo, che le indicazioni segnalavano come “sempre aperto” era chiuso, e tristemente utilizzato come deposito di sedie, statue, tavolacci di legno e vecchie decorazioni natalizie. Un oratorio del XIV-XV secolo, con affreschi davvero splendidi, diventato quasi una sorta di sgabuzzino. Questo mi ha davvero rattristata...
Per questo, oggi sono riuscita a scattare solo qualche fotografia, a fatica, attraverso le sbarre di ferro delle piccole finestrelle dell’Oratorio, e anche se sono venute meglio di quanto sperassi, è comunque stata una delusione non poter osservare da vicino queste figure così potenti, e non poterne vedere una che mi interessava molto, ma che era in una posizione irraggiungibile anche dall’obiettivo e dallo zoom.
Alla riscoperta delle antiche Madri del Latte
Oratorio di San Bernardo - Briona - Novara - PIEMONTE
Siamo circondate/i di Madri del Latte, lo siamo davvero. In Piemonte, e soprattutto nel novarese, ce ne sono tantissime… eppure per quante siano, sparse in ogni dove, riuscire a vederle è spesso molto difficile, perché i luoghi di culto nei quali si trovano sono quasi sempre chiusi, o aperti soltanto in certe festività.
Così oggi, cercando Madri del Latte nel paesino di Briona, e sapendo bene che erano presenti in ben tre chiesette su quattro, non sono riuscita a vederne bene nemmeno una, perché tutte le chiese erano rigorosamente chiuse. Anche il piccolissimo Oratorio di San Bernardo, che le indicazioni segnalavano come “sempre aperto” era chiuso, e tristemente utilizzato come deposito di sedie, statue, tavolacci di legno e vecchie decorazioni natalizie. Un oratorio del XIV-XV secolo, con affreschi davvero splendidi, diventato quasi una sorta di sgabuzzino. Questo mi ha davvero rattristata...
Per questo, oggi sono riuscita a scattare solo qualche fotografia, a fatica, attraverso le sbarre di ferro delle piccole finestrelle dell’Oratorio, e anche se sono venute meglio di quanto sperassi, è comunque stata una delusione non poter osservare da vicino queste figure così potenti, e non poterne vedere una che mi interessava molto, ma che era in una posizione irraggiungibile anche dall’obiettivo e dallo zoom.
23 febbraio 2019
La Fata del Colombera
Valle del Lys e Pont Saint Martin – VALLE D’AOSTA
La Fata del Colombera e il Carnevale di Pont Saint Martin
La Valle del Lys è colma di leggende e luoghi sacri dedicati al sacro femminino, e forse qualcuna/o di voi ha già sentito parlare della bellissima Fata del Colombéra, la cui storia è diventata una tradizione che in un certo senso è arrivata fino ai giorni nostri.
La Fata viveva in una grotta incantata scavata nel vallone di Réchanter, e su di lei vengono narrate alcune vicende. Ma forse ciò che è più interessante è proprio l’epilogo della sua storia. La Fata un tempo era molto amata, ma col trascorrere dei secoli i paesani di Perloz, avevano iniziato a non guardarla più di buon occhio, finché le ostilità erano cresciute a tal punto che lei decise di abbandonare i suoi monti. Ma prima, per vendicarsi, scatenò un grande temporale, e lassù dove abitava arrestò il corso del Lys, fece formare un lago, e poi, repentinamente restituì al torrente il suo flusso, che però fu immenso e impetuoso.
La Fata del Colombera e il Carnevale di Pont Saint Martin
La Valle del Lys è colma di leggende e luoghi sacri dedicati al sacro femminino, e forse qualcuna/o di voi ha già sentito parlare della bellissima Fata del Colombéra, la cui storia è diventata una tradizione che in un certo senso è arrivata fino ai giorni nostri.
La Fata viveva in una grotta incantata scavata nel vallone di Réchanter, e su di lei vengono narrate alcune vicende. Ma forse ciò che è più interessante è proprio l’epilogo della sua storia. La Fata un tempo era molto amata, ma col trascorrere dei secoli i paesani di Perloz, avevano iniziato a non guardarla più di buon occhio, finché le ostilità erano cresciute a tal punto che lei decise di abbandonare i suoi monti. Ma prima, per vendicarsi, scatenò un grande temporale, e lassù dove abitava arrestò il corso del Lys, fece formare un lago, e poi, repentinamente restituì al torrente il suo flusso, che però fu immenso e impetuoso.
19 febbraio 2019
La Fata della Roccia Piroubec
Issime, Aosta, VALLE D'AOSTA
La Fata della Roccia Piroubec
Ecco un'altra leggenda preziosissima che ho scoperto, forse non per caso, la notte prima del mio breve viaggio dalle parti di Gressoney Saint Jean, e che mi ha permesso di fermarmi ad osservare a lungo la "guglia di roccia" che si erge a metà della montagna, davanti al paesino valdostano di Issime.
Una storia e una tradizione molto sentite e amate dagli abitanti di queste montagne, e un'altra traccia della forte presenza del sacro femminino nella Valle del Lys.
La Fata della Roccia Piroubec
Ecco un'altra leggenda preziosissima che ho scoperto, forse non per caso, la notte prima del mio breve viaggio dalle parti di Gressoney Saint Jean, e che mi ha permesso di fermarmi ad osservare a lungo la "guglia di roccia" che si erge a metà della montagna, davanti al paesino valdostano di Issime.
Una storia e una tradizione molto sentite e amate dagli abitanti di queste montagne, e un'altra traccia della forte presenza del sacro femminino nella Valle del Lys.
13 febbraio 2019
La Madonna dal Seno sprizzante Latte
Aggiornamenti sul Santuario della Madonna del Latte - Gionzana - Novara - PIEMONTE
La Madonna dal Seno sprizzante Latte
A volte siamo talmente abituate/i a vedere ciò che abbiamo davanti, che non lo guardiamo veramente, e spesso la differenza fra vedere e guardare è molto netta.
Oggi, nonostante una leggera ma debilitante influenza, sono tornata al Santuario della Madonna del Latte. La luce del sole era intensa e brillante, e al di là della voglia di ritornare in quel posto così particolare e caro, avevo la chiara sensazione che ci fosse ancora qualcosa di importante da scoprire al suo interno.
Sono rimasta dentro a lungo, cercando di intuire – ma forse sarebbe meglio dire a “fantasticare” – su cosa dovesse essere raffigurato accanto alla Madonna del Latte, sottratta da tempo, nella parte della parete completamente staccata. Forse un’altra immagine della Madonna, a rivelare ancora di più la predominanza e il potere del sacro femminino arcaico presente nel luogo, e un tempo pienamente riconosciuto e onorato. O forse una santa altrettanto evocativa… Mi sono persa nei pensieri, riflettendo sulla possibilità di rivolgermi a qualche anziana/o del paese per chiedere se ricordasse, e potesse raccontarmi, ciò che altrimenti non mi è dato sapere, ma mentre la mente viaggiava libera, qualcosa dentro di me mi ha suggerito di “guardare meglio”. Guardare meglio ciò che era rimasto, ed era ben visibile agli occhi, prima di perdermi davanti a una parete vuota.
La Madonna dal Seno sprizzante Latte
A volte siamo talmente abituate/i a vedere ciò che abbiamo davanti, che non lo guardiamo veramente, e spesso la differenza fra vedere e guardare è molto netta.
Oggi, nonostante una leggera ma debilitante influenza, sono tornata al Santuario della Madonna del Latte. La luce del sole era intensa e brillante, e al di là della voglia di ritornare in quel posto così particolare e caro, avevo la chiara sensazione che ci fosse ancora qualcosa di importante da scoprire al suo interno.
Sono rimasta dentro a lungo, cercando di intuire – ma forse sarebbe meglio dire a “fantasticare” – su cosa dovesse essere raffigurato accanto alla Madonna del Latte, sottratta da tempo, nella parte della parete completamente staccata. Forse un’altra immagine della Madonna, a rivelare ancora di più la predominanza e il potere del sacro femminino arcaico presente nel luogo, e un tempo pienamente riconosciuto e onorato. O forse una santa altrettanto evocativa… Mi sono persa nei pensieri, riflettendo sulla possibilità di rivolgermi a qualche anziana/o del paese per chiedere se ricordasse, e potesse raccontarmi, ciò che altrimenti non mi è dato sapere, ma mentre la mente viaggiava libera, qualcosa dentro di me mi ha suggerito di “guardare meglio”. Guardare meglio ciò che era rimasto, ed era ben visibile agli occhi, prima di perdermi davanti a una parete vuota.
12 febbraio 2019
Le Streghe del Monte Ciamoseira
Monte Ciamoseira – Lillianes e Perloz – Aosta – VALLE D’AOSTA
Le Fate – o Streghe – del Monte Ciamoseira
Questa è una storia vera, e anche se qualche scettico storcerà il naso, i fatti qui rinarrati sono realmente successi, in una fredda notte d’autunno di tanti anni fa.
Siamo ai piedi del monte Ciamoseira – chiamato in questo modo perché una volta era abitato dai camosci, da cui il significato “camosci vi erano”, o “ciamoseira” – una montagna che al suo centro presenta una frattura, all’interno della quale crescono piante selvatiche, e che nel mese di maggio si tinge di bianco per l’abbondante fioritura delle belle sassifraghe. Il monte si erge accanto al torrente Lys, proprio sulla sua sponda destra, e davanti ai comuni di Lillianes e Perloz.
La leggenda – ma più che leggenda è una vera e propria testimonianza riportata da decine di persone – narra che una notte di novembre, nel 1877, gli abitanti della riva sinistra del Lys videro la montagna illuminarsi tutta. Una miriade di luminose piccole luci, simili a fuochi fatui, passavano insieme lungo i sentieri tra i boschi, attraversando il monte, e si udivano in lontananza deboli suoni simili a voci scherzose, ma anche piuttosto inquietanti.
Le Fate – o Streghe – del Monte Ciamoseira
Questa è una storia vera, e anche se qualche scettico storcerà il naso, i fatti qui rinarrati sono realmente successi, in una fredda notte d’autunno di tanti anni fa.
Siamo ai piedi del monte Ciamoseira – chiamato in questo modo perché una volta era abitato dai camosci, da cui il significato “camosci vi erano”, o “ciamoseira” – una montagna che al suo centro presenta una frattura, all’interno della quale crescono piante selvatiche, e che nel mese di maggio si tinge di bianco per l’abbondante fioritura delle belle sassifraghe. Il monte si erge accanto al torrente Lys, proprio sulla sua sponda destra, e davanti ai comuni di Lillianes e Perloz.
La leggenda – ma più che leggenda è una vera e propria testimonianza riportata da decine di persone – narra che una notte di novembre, nel 1877, gli abitanti della riva sinistra del Lys videro la montagna illuminarsi tutta. Una miriade di luminose piccole luci, simili a fuochi fatui, passavano insieme lungo i sentieri tra i boschi, attraversando il monte, e si udivano in lontananza deboli suoni simili a voci scherzose, ma anche piuttosto inquietanti.
10 febbraio 2019
La Madre del Latte di Gionzana - Aggiornamenti
Aggiornamenti sul Santuario della Madonna del Latte - Gionzana - Novara - PIEMONTE
In questi ultimi giorni, approfittando del periodo dedicato alle Madri del Latte, alla grande Dea Brighid, e alla festività del fuoco, delle candele, della lattazione degli agnelli, della purificazione e del primo risveglio che avviene nel cuore della grotta, sono tornata alcune volte al vicino Santuario della Madonna del Latte di Gionzana, luogo in cui ho trascorso tante giornate della mia infanzia e che negli ultimi anni è stato parte delle mie ricerche, rivelandosi uno dei luoghi più importanti del culto delle antiche Matronae e di Diana.
Ne ho già parlato qualche anno fa – riporto la prima ricerca qui condivisa nel link in fondo a questo intervento – ma vorrei spendere ancora qualche parola a riguardo, ricollegando tutti gli elementi e cercando di trarre una conclusione ipotetica ma davvero ispirante e soprattutto, oggettivamente realistica.
In questo luogo, che si trova nelle campagne del Novarese, è stato rinvenuto un cippo dedicato a Diana – ora conservato ai Musei della Canonica di Novara – e la chiesetta, sorta nel XIV secolo, è letteralmente piena di raffigurazioni della Madonna, molto più di tante chiese simili. Ogni parete mostra più di una raffigurazione della Madre divina, in trono, e famoso era l’affresco, purtroppo staccato dal muro e rubato negli anni ’70, della Madonna del Latte. Fino a poco tempo fa, al suo posto era presente su un cavalletto l’ingrandimento di una sua fotografia originale, ora purtroppo sostituito da una riproduzione che dell’originale non conserva nulla – e dunque anche l’immagine stessa dell’affresco originale non è più reperibile in alcun modo, tranne nelle fotografie, che per fortuna sono numerose, soprattutto su questa pagina.
Ciò che colpisce è la grande presenza del sacro femminile in questo antico luogo di culto, nato in una zona certamente dedicata a Diana, e come si deduce, alle Matronae – da cui sono nate proprio le successive Madri del Latte.
In questi ultimi giorni, approfittando del periodo dedicato alle Madri del Latte, alla grande Dea Brighid, e alla festività del fuoco, delle candele, della lattazione degli agnelli, della purificazione e del primo risveglio che avviene nel cuore della grotta, sono tornata alcune volte al vicino Santuario della Madonna del Latte di Gionzana, luogo in cui ho trascorso tante giornate della mia infanzia e che negli ultimi anni è stato parte delle mie ricerche, rivelandosi uno dei luoghi più importanti del culto delle antiche Matronae e di Diana.
Ne ho già parlato qualche anno fa – riporto la prima ricerca qui condivisa nel link in fondo a questo intervento – ma vorrei spendere ancora qualche parola a riguardo, ricollegando tutti gli elementi e cercando di trarre una conclusione ipotetica ma davvero ispirante e soprattutto, oggettivamente realistica.
In questo luogo, che si trova nelle campagne del Novarese, è stato rinvenuto un cippo dedicato a Diana – ora conservato ai Musei della Canonica di Novara – e la chiesetta, sorta nel XIV secolo, è letteralmente piena di raffigurazioni della Madonna, molto più di tante chiese simili. Ogni parete mostra più di una raffigurazione della Madre divina, in trono, e famoso era l’affresco, purtroppo staccato dal muro e rubato negli anni ’70, della Madonna del Latte. Fino a poco tempo fa, al suo posto era presente su un cavalletto l’ingrandimento di una sua fotografia originale, ora purtroppo sostituito da una riproduzione che dell’originale non conserva nulla – e dunque anche l’immagine stessa dell’affresco originale non è più reperibile in alcun modo, tranne nelle fotografie, che per fortuna sono numerose, soprattutto su questa pagina.
Ciò che colpisce è la grande presenza del sacro femminile in questo antico luogo di culto, nato in una zona certamente dedicata a Diana, e come si deduce, alle Matronae – da cui sono nate proprio le successive Madri del Latte.
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