La Madonna dal Seno sprizzante Latte
A volte siamo talmente abituate/i a vedere ciò che abbiamo davanti, che non lo guardiamo veramente, e spesso la differenza fra vedere e guardare è molto netta.
Oggi, nonostante una leggera ma debilitante influenza, sono tornata al Santuario della Madonna del Latte. La luce del sole era intensa e brillante, e al di là della voglia di ritornare in quel posto così particolare e caro, avevo la chiara sensazione che ci fosse ancora qualcosa di importante da scoprire al suo interno.
Sono rimasta dentro a lungo, cercando di intuire – ma forse sarebbe meglio dire a “fantasticare” – su cosa dovesse essere raffigurato accanto alla Madonna del Latte, sottratta da tempo, nella parte della parete completamente staccata. Forse un’altra immagine della Madonna, a rivelare ancora di più la predominanza e il potere del sacro femminino arcaico presente nel luogo, e un tempo pienamente riconosciuto e onorato. O forse una santa altrettanto evocativa… Mi sono persa nei pensieri, riflettendo sulla possibilità di rivolgermi a qualche anziana/o del paese per chiedere se ricordasse, e potesse raccontarmi, ciò che altrimenti non mi è dato sapere, ma mentre la mente viaggiava libera, qualcosa dentro di me mi ha suggerito di “guardare meglio”. Guardare meglio ciò che era rimasto, ed era ben visibile agli occhi, prima di perdermi davanti a una parete vuota.
Allora ho osservato, ho indagato ogni dettaglio, e spostandomi verso l’abside ho notato ancora una volta lo scenario di fitta e rigogliosa boscaglia che circonda la Vergine, che ne fa una Madre dei Boschi, e soprattutto una cosa che non solo non avevo mai notato prima, ma che credo sia praticamente unica nel suo genere.
Il centro della semicupola è occupato dalla mandorla dalla quale emerge Cristo, e alla sua destra, una donna simile alla Madonna, o forse a una Santa, o a una semplice Donna – dotata però di aureola a rivelarne la sacralità – estrae un seno dalla veste aperta e lo preme, facendone uscire dal turgido capezzolo uno sprizzo di latte.
La posizione della Donna, inginocchiata, con una mano rivolta a Cristo, potrebbe indicare un’offerta, ma molto più verosimilmente, una richiesta, e “leggendo l’immagine” si può dedurre che la Donna stia chiedendo a Cristo la montata lattea, che immediatamente fiotta dal suo seno.
L’immagine di una Madonna-Santa-Donna, che rivolge il seno scoperto a Cristo, spremendolo e facendone scaturire un getto di latte, è davvero singolare, ma forse lo è un poco meno il significato profondo dell’immagine di una Donna che chiede la montata lattea, col seno scoperto, alla sacra Mandorla femminile – nella quale è contenuto Cristo.
Forse queste mie intuizioni, che sono semplici ipotesi, potrebbero essere considerate quasi blasfeme da parte di molti religiosi cristiani, ma è chiaro che nascono semplicemente dalla diretta osservazione dell’immagine affrescata, esaminata in modo il più possibile distaccato. È mio interesse, prima della dimostrazione di “ciò che vorrei che fosse”, osservare e intuire “ciò che è davvero”, e quando ciò che è davvero si avvicina così tanto a ciò che vorrei che fosse, non posso che esserne emozionata, e non posso fare altro che dare un nome alle sensazioni che un luogo come questo suscita nel profondo.
Quello che quest’immagine racconta, in un luogo nel quale predominano le Madri in Trono – eredi delle Matronae – e una Madonna del Latte che venne prima staccata dal muro, e poi fatta sparire – forse era troppo potente una Madonna senza velo, con i capelli sciolti e lo sguardo ieratico e antico, che offriva il suo latte al bambino divino – potrebbe essere che sin da tempi antichissimi qui venivano le donne a chiedere alle Madri e alla Dea Diana – ricordo il ritrovamento del cippo “voluto da Diana” qui rinvenuto – il latte del loro seno, e che a seguito della cristianizzazione, e della nascita del santuario cristiano, questa richiesta continuò comunque ad essere espressa, ma a Cristo.
Le Madri rimasero, a vegliare e a tramandare l’antico culto femminile. La Madre del Latte rimase anch’essa, finché le fu possibile, a ricordare il potere dell’antica Dea Lattifera. E anche il ricordo delle Donne che qui venivano a invocarla per ottenere la montata lattea rimase, anche se ora la richiesta veniva rivolta a Cristo, il quale, perdonate l’ironia, di latte femminile doveva saperne ben poco, almeno quanto i santi maschi che sostituirono le Madri Galattofore, come San Mamante, o San Mama, i quali della divertente “lactatio mascula” erano rinomati esponenti. Ma quali donne potevano sentirsi a proprio agio nel richiedere la montata lattea agli uomini, quando l’avevano sempre chiesta a Coloro che ben la conoscevano, ovvero le antiche Madri?
Riflettendo, mi piace pensare che nel corso dei secoli nulla cambiò veramente in questo angolo di aperta campagna… e che le donne continuarono a recarsi qui per pregare le Matronae e la Dea boschiva Diana, e a chiedere che il loro seno sprizzasse abbondantemente di latte. A chiederlo alle Madonne, alla Mandorla Creativa, all’antica Madre primigenia.
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Ogni volta credo di aver visto tutto ciò che questo luogo ha da mostrare, e ogni volta mi rendo conto che non so ancora nulla... per questo le ricerche proseguiranno, e ovunque porteranno, sarò felice di raccontarlo.
Sulla sinistra, la Madonna dal seno sprizzante latte |
La Madonna dal seno sprizzante latte |
La Madonna dal seno sprizzante latte |
Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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