14 febbraio 2024

Commiato

Il sito web non è più attivo e – a parte qualche eventuale e rarissima eccezione – non sarà più aggiornato. Resterà comunque pubblico e accessibile a tutte e a tutti coloro che avranno piacere a visitarlo.
Ringrazio di cuore tutte e tutti coloro hanno apprezzato il mio lavoro nel corso di questi lunghi anni.

Laura Violet Rimola

9 gennaio 2023

Il Santuario di Oropa, antico tempio naturale della Madre Nera

Santuario di Oropa – Oropa – Biella – PIEMONTE
L’antico tempio naturale della Madre Nera


Considerato fra i luoghi di culto più importanti delle Alpi, il Santuario di Oropa sorge a circa 1200 metri di altitudine su un vasto pianoro, simile a un anfiteatro naturale circondato dalle vette delle montagne, ed è ritenuto sacro sin da tempi remoti. Fu infatti centro spirituale femminile dedicato alla Grande Madre e alle sue manifestazioni naturali molto prima che il cristianesimo vi mettesse radici, costruendo le sue chiese.
I fedeli vi si recano per pregare e chiedere guarigione alla Madonna Nera, custodita all’interno della Basilica Antica, ma è raro che conoscano le origini del santuario e i suoi siti più magici e potenti, fatti di rocce millenarie, boschi e corsi d’acqua.
I centri più noti e frequentati del santuario sono infatti le due Basiliche, diverse per valore e importanza. La Basilica Antica, piccola e accogliente, risalente al 1600 – nata come voto fatto dalla Città di Biella durante la grave epidemia di peste avvenuta nel 1599 – e ultimata nel 1620, è da considerarsi l’edificio più rilevante; quella nuova, la Basilica Superiore, o Basilica Nuova, molto più spaziosa, è stata costruita alla fine del 1800 – la prima pietra venne posata nel 1885 – e consacrata nel 1960, con lo scopo di contenere comodamente il grande flusso di fedeli in visita al santuario, troppo numerosi per poter assistere alle funzioni nella piccola Basilica Antica.
Accanto alle due Basiliche si snoda il percorso del Sacro Monte, con le numerose cappelle disseminate sul versante della montagna, mentre all’interno del complesso, sul lato sinistro, si trovano gli appartamenti reali dei Savoia e il Museo dei Tesori di Oropa, nel quale sono custoditi i preziosi gioielli che, una volta ogni cento anni, adornano la statua della Madonna Nera durante il rituale dell’incoronazione.
I misteri più antichi di Oropa, però, sono legati alla terra su cui sorge il Santuario, ed emergono anche dalle varie leggende sulla sua origine e su quella dell’emblematica Madonna Nera.

19 dicembre 2020

Tracce di sacro femminino al Duomo di Novara

Cattedrale di Novara e Battistero – Novara – PIEMONTE
Il sacro femminino celato


Certe volte penso che non sia tanto io a cercare i luoghi sacri pre-cristiani, ma che siano loro a cercare me. O forse sono entrambe le cose.
Ieri mi sono concessa un’oretta in centro a Novara per vedere le decorazioni natalizie, in particolare quelle del Broletto, con il lungo corridoio ad arco luminoso e luccicante, che si percorre camminando letteralmente sulle parole di Gianni Rodari, fra gli abeti decorati e l’atmosfera antica tipica di questa zona di Novara.
Sempre più insofferente alle persone, però, ho resistito poco e pensando di scattare qualche foto quando si fossero ridotte – o meglio, dissolte nel nulla – mi sono infilata di fronte, nell’imponente cortile deserto e quasi silenzioso della Cattedrale. Sembra assurdo ma, pur abitando vicino a Novara, non ero mai stata dentro la Cattedrale, e tantomeno nel Battistero di origine paleocristiana.
Ci sono entrata ieri per la prima volta, preferendo prima il Battistero, e se sul subito ho notato il presepe, allestito all’interno, in un secondo momento mi sono resa conto che, proprio lì, c’era qualcosa di particolare. Si notano le rovine di una costruzione precedente, è presente una sorta di stretta vasca cilindrica dall’aspetto particolare, e soprattutto, al centro dello spazio ottagonale, c’è la piccola vasca battesimale, alla quale si accede grazie a qualche gradino.
Ho camminato intorno alla vasca, percorrendo il Battistero rotondo, notando appena le grandi nicchie affrescate, perché lo stile degli affreschi non mi diceva nulla, ma uscendo mi sono ripromessa che avrei fatto una breve ricerca sul luogo appena tornata a casa, perché l’istinto mi diceva che quel posto aveva qualcosa da raccontare.

28 luglio 2020

Le Filatrici Silenti della Val di Vizze

Val di Vizze e Vipiteno – Bolzano – TRENTINO ALTO ADIGE
Le filatrici silenti delle paludi e la Dea coronata di gemme


A chi percorre i prati e sosta nelle vallette umide, sulle sponde paludose dei laghetti e delle polle dove i pennacchi bianchi ondeggiano al minimo soffio, capita di vedere delle fanciulle sedute a filare. Non parlano tra di loro né cantano. Se muovono gli occhi od il capo per guardare lo specchio che si increspa o per osservare la montagna od il cielo, lo fanno con un’assente compostezza, come se il pensiero fosse costantemente altrove e quello che intorno capita non le interessi.
(…) Sono le vergini che la Dea coronata di gemme ha rapito non appena la morte le ha toccate
.”

Si narra di loro, le filatrici silenti, in Val di Vizze, vicino a Vipiteno, in provincia di Bolzano, e hanno un forte legame con l’ambiente umido e misterioso delle paludi di montagna. La Dea coronata di gemme le ha raccolte, appena morte, e le ha poste sulle rive a filare, dove trascorrono giorni e notti, e non vedono, né si curano di nulla.
Non partecipano al gioioso corteo, alle danze e alle corse selvagge, al seguito della Dea, ma restano impassibili, e continuano a filare.

27 luglio 2020

Cignana e il Castello delle Dame Bianche

Cignana – Valtournenche – Aosta – VALLE D’AOSTA
Il villaggio sommerso e la leggenda del Castello delle Dame Bianche


Allora la visione si fece nitida, la bruma biancastra cominciò a turbinare, salì su per la parete, toccò la cima del castello diruto, ridiscese in una sella, risalì, parve spezzettarsi, ma erano le Fate che si tenevano per mano, i veli splendenti che il vento scomponeva. La corsa delle Dame Bianche si fermò, riprese, girò come un mulinello, scomparve dietro uno spuntone nero, riapparve sul ghiacciaio concavo, sostò sotto il castello e la danza ebbe inizio.”

Questa è una piccola parte di una antica leggenda che si raccontava a Cignana, un piccolo villaggio delle alpi valdostane che ora non esiste più. Nel 1928 è stata infatti costruita una diga ed è stato creato un lago artificiale, il lago di Cignana, che ha sommerso il paesino con la sua chiesetta vecchia dedicata, naturalmente, alla Madonna delle Nevi.
Una nuova chiesetta, sempre dedicata alla Madonna delle Nevi – probabile retaggio delle antiche Dame Bianche di cui narra la leggenda – è stata costruita su un promontorio che si affaccia sulle acque, nel 1929, ma la memoria del villaggio di Cignana pare scomparsa come le sue casette.
Quello che non è scomparso, grazie ad una ricerca approfondita delle leggende del luogo, è il ricordo delle Dame Bianche che danzavano intorno al loro “castello”, probabilmente riconosciuto nella particolare conformazione di alcune rocce della montagna.

La Donna Selvatica di Bellamonte

Bellamonte – Val di Fiemme – Trento – TRENTINO ALTO ADIGE
La Donna Selvatica e le foglie di betulla


Filava da un bel po’, attenta all’opera, e solo alzando gli occhi vide la Donna Selvatica dinanzi a sé. Vestiva di bianco e sui capelli portava una corona di fiori di campo. Apparivano ogni tanto queste Donne Selvatiche, scendevano da Giuribrutto, dal Lastei del Predazzo e destavano sempre stupore e diffidenza per il loro modo di comportarsi e di vestire.
“Non ti stanchi?”, le chiese.
“Anche se mi stancassi, un giorno o l’altro devo pur filarla questa lana.”
“Dunque non hai fretta”, e senza darle tempo di rispondere: “Perché non balli per me?”


Una leggenda bellissima, che potrebbe contenere tracce di un rito iniziatico che si realizza attraverso la danza estatica dedicata alla Donna Selvatica e a ciò che rappresenta in natura.
Il luogo in cui è narrata questa storia è la bellissima frazione trentina di Bellamonte, con i suoi prati verdissimi. Il posto era famoso per la sua antichissima tradizione della fienagione, alla quale accorrevano genti da ogni dove per partecipare e far festa insieme.

27 maggio 2020

Il Volto del Fauno

Grotte di Ara – Grignasco – PIEMONTE
Il Volto del Fauno

Ieri, tornata dopo tanto tempo alle Grotte ti Ara e al loro giardino magico, mi sono fermata ad ascoltare lo scrosciare dell’acqua davanti alla cascata, lasciando che l’umida frescura mi rigenerasse dal calore del sole.
Ad un certo punto ho alzato lo sguardo verso l’alto e ho subito notato che la roccia soprastante mostrava il perfetto profilo di un volto. Un volto spiccatamente maschile. Il volto guarda a sua volta verso l’alto, verso il sole, e guardandolo meglio ho notato che, con un pochino di fantasia, la roccia subito dietro il volto potrebbe assomigliare a un corno arrotolato, come quello delle capre.
Un Fauno, un grande Fauno che emerge dalla roccia e dal verde del sottobosco.