19 dicembre 2020

Tracce di sacro femminino al Duomo di Novara

Cattedrale di Novara e Battistero – Novara – PIEMONTE
Il sacro femminino celato


Certe volte penso che non sia tanto io a cercare i luoghi sacri pre-cristiani, ma che siano loro a cercare me. O forse sono entrambe le cose.
Ieri mi sono concessa un’oretta in centro a Novara per vedere le decorazioni natalizie, in particolare quelle del Broletto, con il lungo corridoio ad arco luminoso e luccicante, che si percorre camminando letteralmente sulle parole di Gianni Rodari, fra gli abeti decorati e l’atmosfera antica tipica di questa zona di Novara.
Sempre più insofferente alle persone, però, ho resistito poco e pensando di scattare qualche foto quando si fossero ridotte – o meglio, dissolte nel nulla – mi sono infilata di fronte, nell’imponente cortile deserto e quasi silenzioso della Cattedrale. Sembra assurdo ma, pur abitando vicino a Novara, non ero mai stata dentro la Cattedrale, e tantomeno nel Battistero di origine paleocristiana.
Ci sono entrata ieri per la prima volta, preferendo prima il Battistero, e se sul subito ho notato il presepe, allestito all’interno, in un secondo momento mi sono resa conto che, proprio lì, c’era qualcosa di particolare. Si notano le rovine di una costruzione precedente, è presente una sorta di stretta vasca cilindrica dall’aspetto particolare, e soprattutto, al centro dello spazio ottagonale, c’è la piccola vasca battesimale, alla quale si accede grazie a qualche gradino.
Ho camminato intorno alla vasca, percorrendo il Battistero rotondo, notando appena le grandi nicchie affrescate, perché lo stile degli affreschi non mi diceva nulla, ma uscendo mi sono ripromessa che avrei fatto una breve ricerca sul luogo appena tornata a casa, perché l’istinto mi diceva che quel posto aveva qualcosa da raccontare.

Nella Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta – di cui c’è una bella raffigurazione antica nella navata sinistra – sono rimasta colpita soprattutto dai mosaici del pavimento: due lucerne dalla fiamma viva, che ricordano il fuoco sacro che ardeva nei templi antichi, e il giovane e particolarmente virile “Cristo Sole” (al momento in restaurazione e dunque non visibile), con i raggi solari che si irradiano dalla testa. Quest’ultimo estremamente legato al questo periodo solstiziale e quindi ancora più interessante.

Uscita da questi due luoghi silenziosi, quieti, ho ritrovato il caos delle persone e serbando il proposito di fare le mie ricerche più tardi, ho proseguito con l’esplorazione delle decorazioni natalizie.
Arrivata a casa, però, ho cominciato a cercare, e cercare, e cercare… e le ore come al solito sono volate via in un soffio.
Tutto quello che avevo intuito era evidente e certo, ma con una differenza, la realtà era molto più sorprendente di quanto sperassi.

Prima di lasciar parlare direttamente gli studiosi che nell’Ottocento dibatterono molto sull’origine di questi monumenti cristiani novaresi, vorrei provare a raccontare non solo ciò che è documentato, ma anche le mie impressioni.
Innanzitutto, sembra certo che la Cattedrale di Novara sorga su quello che era stato un tempio pagano. Sarebbe stato il vescovo San Gaudenzio a far costruire il monumento cristiano sopra a quello pagano.
Non si conosce a quale scopo e a quale divinità fosse dedicato il tempio pagano precedente, ma la Cattedrale è dedicata a Santa Maria Assunta, e questo potrebbe essere un piccolo indizio sull’origine femminile del luogo di culto.
Di fronte alla Cattedrale, il Battistero è ancora più interessante. La sua prima costruzione risale al V secolo ed è descritto come il più antico luogo di culto cristiano di Novara. Il sito originario, ancora visibile in certi punti nelle rovine romane, era un piccolo tempio circolare, di pianta ottagonale, con otto nicchie e, al centro, una vasca.
Sia la pianta, sia le nicchie, sia la presenza delle acque sacre che dovevano riempire la vasca, ricordano molto gli antichi Ninfei romani, proprio come quello di Pombia – di cui ho parlato alcuni anni fa.
Le nicchie sono sempre presenti per contenere delle statue, tutte rivolte al centro del tempio, e si può presumere che fossero statue di ninfe o di divinità preposte alla simbologia dell’acqua sacra, della rigenerazione, di quello che col tempo divenne il “battesimo”.

Ma non è tutto, proprio di fronte all’ingresso del battistero, al di là della vasca battesimale, c’è una sorta di stretta vasca cilindrica che sembra essere stata un’urna funeraria – ma sulla sua utilità non si è mai giunti ad una soluzione certa, infatti non è chiaro se si trattasse di un urna funeraria, oppure se invece fosse semplicemente una piccola vasca da giardino.
Questa urna-vasca era stata dedicata ad una donna, da parte di una donna.
Umbrena Polla, la ebbe in dono da una sua ancella di nome Doxa, che gliela dedicò dopo aver ricevuto da lei la libertà.
Dunque, una donna liberò dallo stato di servitù un’altra donna, e ne ricevette un grande dono. Forse per abbellire il suo giardino – o il giardino del tempio che ivi sorgeva – forse per contenere le sue spoglie.
Così si legge sull’iscrizione della vasca cilindrica:

VMBRENAE
A. F. POLLAE
DOXA LIBERTA
T. F. I.


Ovvero: Umbrenae Auli Filiae Pollae Doxa Liberta Testamento Fieri Iussit

La liberta Doxa con suo testamento fece fare ad Umbrena Polla, figlia di Aulo, oppure Doxa, liberta di Umbrena Polla, figlia di Aulo fece fare con suo testamento. Secondo gli studiosi tale vasca risale ai primi secoli dell’impero, sebbene sostengano alcuni che essa servisse da vaso, da viera di pozzo, o basamento di statua, e altri la ritengano sarcofago o recipiente destinato ad uso funerario.” (Le chiese di Novara: guida storico-artistica, G. Barlassina, A. Picconi, Tipografia S. Gaudenzio, 1933, pagg. 57-58)

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Chi era Umbrena Polla, che rese la libertà alla sua ancella Doxa?
La sua “vasca votiva” era posta in un luogo in cui, forse, sorgeva un antico Ninfeo, o nei suoi pressi.
Ma soprattutto, che luogo sacro poteva essere quello dove oggi sorge il complesso cristiano più importante e imponente di Novara?
Quel che è certo è che c’era – e in parte c’è ancora – un tempietto circolare dedicato alle acque e forse alle Ninfe – e forse a una divinità femminile che alle acque purificanti era preposta – e di fronte a questo, un “tempio pagano” sul quale venne eretta la Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Forse sono congetture, ma i fatti documentati non possono portare troppo lontano da queste stesse ipotesi, e dunque da ciò che ne si può dedurre: dove oggi sorge il Duomo di Novara, un tempo sorgevano templi pregni di sacro femminino, nei quali le donne avevano un ruolo importante, e nel quale una donna potente diede la libertà alla sua ancella, che per sempre le fu grata.

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Se passate da Novara, e decidete di fare un giro in centro, fra le vetrine – addobbate o meno – e il caos della movida, cercate il silenzio del sacro, e fate una visita a questi due luoghi.
La terra su cui sono stati eretti era sacra e donne potenti la frequentavano o la abitavano.
Sotto la polvere delle vecchie pietre, fra un presepe e un affresco apocalittico, la loro voce può ancora essere udita, e compresa.

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Alcune documentazioni:

“[San Gaudenzio] adattava al culto cristiano la cattedrale, rifatta pochi lustri or sono, già tempio pagano; convertiva in battistero il sepolcro di Umbrena e costruì fuori le mura della sua città la basilica che da lui si nomò, dopo la sua morte e dopo che vi furono deposte le sue spoglie.” (La cupola della Basilica di S. Gaudenzio in Novara: architettura del Prof. Comm. Alessandro Antonelli, Leandro Caselli, Camilla e Bertolero, 1877, pag. 7)

La bella vasca di Umbrena Polla fu già detta sembrare piuttosto una vera vasca battesimale che non un’urna sepolcrale.”
“(...) noterò che non meno importanti sono gli argomenti di coloro i quali reputano il nostro battistero un vero tempietto romano - A che servivano le nicchie? Per un battistero non hanno senso: per un tempietto dove onoravansi gli Augusti servivano alla loro statua; anzi Svetonio parlando del mausoleo di Augusto a Roma dice che aveva varie nicchie per le statue degli Augusti deificati. Può darsi che nel sesto e settimo secolo siano stati restaurati e il Duomo e il battistero (...) ma ciò non esclude la loro anteriore esistenza.
(...) Di più, nel costrurre il nuovo porticato di fronte al Battistero si trovarono monete romane di Diocleziano, Aureliano, Massenzio, Costantino, Massimiano, conservate all’archivio della Cattedrale, e (...) un dito di bronzo ed un frammento di un altro dito pure di bronzo, colli avanzi della doratura a foglia. Le proporzioni grandiose di quei residui accennano ad una statua colossale di bronzo e quei preziosi frammenti sono pure nell’Archivio della Cattedrale.
(...) dal momento che questo stesso Battistero ha la forma de’ mausolei e de’ ninfei romani, devesi conchiudere che veramente il Battistero novarese era o il Mausoleo o il Ninfeo pei bagni, stato guasto col tempo dai restauri e dal prosaico tamburro sovrappostovi.

(Le origini novaresi studio dell’avvocato Antonio Rusconi, Vol. II, Tipografia di Pasquale Rusconi, 1877, pag. 189-190)

Il Mausoleo di Novara sussiste ancora nell’odierno Battistero della Cattedrale, che in quei tempi era fuor di città, e presso le mura, fatto fabbricare per testamento di Umbrena Polla, la cui magnifica urna sepolcrale con iscrizione, lavorata a posta per la stessa fabbrica, si vede ancora nel mezzo di lei; e servì poscia di vasca battesimale.”
(Delle monache di S. Eusebio primo monastero d’Occidente, di Giovanni Antonio Francesco Maria Ranza, 1785, pag. 139)

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ALBUM FOTOGRAFICO COMPLETO

Il Battistero della Cattedrale di Novara, con la cupoletta antica





La vasca battesimale

La vasca-urna di Umbrena Polla




Una lucerna ardente sul pavimento della Cattedrale

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Testo, ricerca e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell’autrice e senza citare la fonte.

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