19 marzo 2017

La Prea Guzza

Le Pietre Madri
Riserva Orientata del Bosco Solivo – Borgo Ticino, Revislate, Agrate Conturbia – Novara – PIEMONTE
Prea Guzza, Preja Guzzana o Preja d’Orgoi – la Grande Pietra Madre

Nel cuore del Bosco Solivo fra Borgo Ticino, Revislate e Agrate, sorge una pietra davvero immensa. È alta circa cinque metri, larga dieci e lunga quindici. Quando ci si trova davanti ad essa ci si rende conto di quanto siamo piccole/i in confronto a Madre Natura. Piccole/i eppure abitati dalla stessa essenza che abita in essa… e che abita da millenni in questa pietra gigantesca.
Si chiama Prea Guzza o Preja Guzzana, dal nome della vicina Cascina Raguzzana, ma è chiamata anche Preja d’Orgoi, ovvero “pietra d’Orgoglio”, il nome del piccolo corso d’acqua che scorre ai suoi piedi. Anch’essa è sorella della Preja Buja di Sesto Calende e del Sass Malò di Gattico. Stesso serpentino verde, stessa glaciazione quaternaria.
Probabilmente sono arrivate qui insieme e si sono fermate in posti poco distanti l’uno dall’altro, diventando centri sacri di culto betilico dedicato al sacro femminino e alla maternità.
Anche la Prea Guzza, infatti, era legata a riti di fertilità e visitata dalle donne che desideravano avere figli.
Per raccontare al meglio i pochi frammenti di tradizione che la riguardano ho scelto di riportare un brano tratto dal libro “Santi e reliquie”, di Silvano Crepaldi:

“(...) sulla scia di una credenza tradizionale millenaria, in base alla quale gli uomini (…) sarebbero nati da una pietra, è un masso erratico a dare i natali ai piccoli del villaggio: “Genitori e anziani ci hanno sempre assicurato che a Borgo Ticino i neonati venivano trovati sotto la Prea Guzza”, ha raccontato Maria Teresa Planca, riferendosi al gigantesco masso erratico.”
“Rita Pavarini ha aggiunto un ulteriore dettaglio alla leggenda: “La tradizione, che ho sentito riportare da mio padre stesso, voleva che i neonati venissero al mondo da una spaccatura ancora visibile ai suoi tempi sulla superficie della pietra:
“L'è da lì che tiren fò i matalitt”.” (È da lì che estraggono i bambini)

Un’altra Pietra Madre, dunque, dalle cui spaccature simili all’intimo femminile venivano partoriti i bambini del vicino villaggio. Anche qui le donne strofinavano il grembo per concepire, e il masso era centro del culto femminile pre-cristiano dedicato alla Grande Madre.

La Prea Guzza

Ricerca, testo e fotografia di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.

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