In questi ultimi giorni, approfittando del periodo dedicato alle Madri del Latte, alla grande Dea Brighid, e alla festività del fuoco, delle candele, della lattazione degli agnelli, della purificazione e del primo risveglio che avviene nel cuore della grotta, sono tornata alcune volte al vicino Santuario della Madonna del Latte di Gionzana, luogo in cui ho trascorso tante giornate della mia infanzia e che negli ultimi anni è stato parte delle mie ricerche, rivelandosi uno dei luoghi più importanti del culto delle antiche Matronae e di Diana.
Ne ho già parlato qualche anno fa – riporto la prima ricerca qui condivisa nel link in fondo a questo intervento – ma vorrei spendere ancora qualche parola a riguardo, ricollegando tutti gli elementi e cercando di trarre una conclusione ipotetica ma davvero ispirante e soprattutto, oggettivamente realistica.
In questo luogo, che si trova nelle campagne del Novarese, è stato rinvenuto un cippo dedicato a Diana – ora conservato ai Musei della Canonica di Novara – e la chiesetta, sorta nel XIV secolo, è letteralmente piena di raffigurazioni della Madonna, molto più di tante chiese simili. Ogni parete mostra più di una raffigurazione della Madre divina, in trono, e famoso era l’affresco, purtroppo staccato dal muro e rubato negli anni ’70, della Madonna del Latte. Fino a poco tempo fa, al suo posto era presente su un cavalletto l’ingrandimento di una sua fotografia originale, ora purtroppo sostituito da una riproduzione che dell’originale non conserva nulla – e dunque anche l’immagine stessa dell’affresco originale non è più reperibile in alcun modo, tranne nelle fotografie, che per fortuna sono numerose, soprattutto su questa pagina.
Ciò che colpisce è la grande presenza del sacro femminile in questo antico luogo di culto, nato in una zona certamente dedicata a Diana, e come si deduce, alle Matronae – da cui sono nate proprio le successive Madri del Latte.
Ma un elemento estremamente importante che avevo tralasciato di trattare, perché non restaurato fino ad ora e il più delle volte nascosto dalla bacheca degli annunci, non solo richiama di nuovo la presenza intensa del sacro femminino precristiano in questo luogo, ma lo conferma a tutti gli effetti. Sulla parete destra, proprio accanto all’ingresso è presente una raffigurazione di San Giorgio che uccide il Drago: una delle maggiori iconografie legate all’abbattimento dell’arcaica Dea sotto la lama e il piede del santo patriarcale, che la priva del suo potere e la relega a una dimensione inferiore e, se vogliamo, “sotterranea”.
Quello che ci racconta questo santuario è la chiara e indiscutibile sopravvivenza del sacro femminino radicato in questo luogo, che un tempo doveva essere immerso in boschi e prati costellati di piante e fiori selvatici.
In questo luogo Diana era invocata e onorata, o meglio, era invocata e onorata la divinità che i Romani interpretarono come Diana e che nominarono Diana, ma che era nativa della zona, o portata dai popoli precedenti.
Una Dea che era legata ai boschi, al nutrimento, alla danza sacra – ricordiamo che le Matronae cisalpine, laddove raffigurate, sono sempre fanciulle danzanti accompagnate da elementi vegetali che richiamano la presenza della natura intorno ad esse – e alla maternità. Una Dea Nutrice di Latte, che provvedeva al benessere del suo popolo. E una Dea Regina-in-Trono, che anche oggi chiama a sé le sue figlie e i suoi figli per accoglierli fra le sue braccia, ascoltarli, consolarli, e nutrirli con ciò di cui hanno più bisogno.
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Le foto rappresentano tutti gli elementi femminili del Santuario, tranne uno che avevo già documentato in passato, ovvero il Cristo che emerge dalla Mandorla. La Mandorla, più di tutto il resto, è l’elemento più evocativo del sacro femminino, poiché altro non è se non la sacra soglia della nascita, la vulva della Grande Madre, che tutto partorisce e tutto crea da se stessa.
Ho anche inserito un confronto tra la fotografia ingrandita dell’affresco originale e la riproduzione attuale. È secondo me necessario mantenere l'attenzione sull’originale, dandogli l’importanza che merita e mostrandolo il più possibile, perché non venga dimenticato.
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La prima ricerca sul Santuario della Madonna del Latte di Gionzana è qui:
La Madre del Latte di Gionzana
Madonna in Trono |
Madonna in Trono |
Madonna in Trono |
Madonna in Trono |
Madonna adorante |
Madonna con Bambino |
San Giorgio che uccide il Drago |
Il poster plastificato che ricorda la Madonna del Latte originale rubata, e la riproduzione attuale |
Ricerca e testo di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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