25 gennaio 2016

La Madre del Latte di Gionzana

Le Vie del Latte
Alla riscoperta delle antiche Madri del Latte
Santuario della Madonna del Latte – Gionzana – Novara - PIEMONTE

In questo tempo dell’anno, in cui la candida Brighid, protettrice del latte e della lattazione di animali – specialmente pecore – e donne, vorrei dedicare alcune delle mie ricerche alle antichissime Madri del Latte, che sopravvivono oggi nella figura delle varie Madonne del Latte, i cui santuari sempre molto antichi sorgono su luoghi un tempo legati alle Matronae, dunque alle Grandi Madri, e alle divinità femminili delle acque guaritive.
Per percorrere questo viaggio occorre “guardare attraverso il velo”, ovvero cercare di posare lo sguardo oltre il velo della cristianità, per riconoscere gli antichi simboli e gli indizi che ci parlano dei culti femminili pre-cristiani, e specialmente dei culti della Madre del Nutrimento, la Madre che Allatta, nutre e veglia sui suoi figli.

Naturalmente la prima tappa di questo viaggio non può che cominciare da un luogo a me molto vicino, al quale sin da bambina sono sempre stata affezionata.
Si tratta del Santuario della Madonna del Latte, vicino a Gionzana, nelle campagne del novarese.
Cosa collega questo luogo agli antichi culti femminili?
Innanzitutto, proprio nel luogo in cui sorse il santuario, nel XV secolo, venne rinvenuto un’importante pilastro votivo “voluto da Diana”.
Diana, la Dea della verginità arcaica, dei boschi, degli animali, delle donne. Ma non tanto la Diana romana, quanto una Dea simile che venne rinominata Diana dall’interpretatio romana, per via della similitudine con questa precisa Dea.
Dunque abbiamo, nel luogo del santuario, una Dea della verginità arcaica, dei boschi, degli animali, delle donne, una Dea che richiama le antiche Donne Selvatiche, la cui Dea-Regina era Berchta, tant’è che in alcuni studi si parla di Diana-Berchta come della stessa Dea.

Proseguiamo. Un anno fa ho visitato questo luogo insieme a una archeologa della Valsesia, molto pratica di antichi culti precedenti il cristianesimo. Ricordo che le era bastato uno sguardo dell’interno della chiesa e del luogo circostante – un tempo molto diverso, immerso in una vegetazione boschiva dolce, tipica delle valli del Ticino e della Sesia – per capire che questo sito dimostrava “la continuità, il proseguimento del culto femminile” pre-cristiano. Secondo la sua analisi e la sua immensa esperienza di luoghi simili, mi spiegò che si può riconoscere l’eco delle antiche Matronae dalla presenza di affreschi dedicati alla Vergine all’interno dei santuari. Se sono presenti tre o più Madri Divine in successione lungo le pareti, allora è molto probabile che esse fossero un messaggio di continuità del culto delle Matronae divine.
All’interno del santuario della Madonna del Latte, oltre alla Madonna del Latte stessa, sono presenti tre Vergini: una a destra dell’altare, una al centro, una a sinistra. La Vergine al centro mostra inoltre due simboli particolari. In mano porta l’Albero della Vita, e sull’abito è ricamata la Stella: entrambi simboli delle Dée pre-cristiane della Vita, del Rinnovamento, del Nutrimento e della Maternità.
Ma soprattutto, come potete vedere in una delle foto, il simbolo più importante – e ignorato – della Madre divina come Sorgente di Vita, è la Mandorla dentro la quale emerge Cristo. La Vulva sacra della Dea.
Un tripudio di femminilità divina rimasta a ricordare il tempo antico.

Ma non è tutto… Uno studioso che ci accompagnava, e che riesce a rilevare la presenza delle vene d’acqua sotterranee e delle linee energetiche terrestri, osservando una piccola finestrella a destra dell’altare, notò che è rivolta a est, e calcolando la posizione del Sole intuì che è il punto in cui sorge il sole durante le mattine d’inverno.
Da tutti questi elementi è stato intuito che questa apertura rappresentasse il retaggio dell’antica utilità del sito sacro, ovvero che probabilmente si trattava di un boschetto sacro in cui si celebravano riti legati al Solstizio d’Inverno, un luogo, per citare le sue parole, in cui il druido o la druidessa celebravano la nascita del sole.
A mio parere non c’è nulla di più facile. Forse, un tempo lontano, prima che sorgesse questo santuario – che pure conserva un messaggio prezioso – si celebravano proprio qui il culto della Nascita del Sole dal grembo delle Madri sacre della Vita, del Rinnovamento, del Latte. Madri identificabili con le Matronae, e onorate insieme a Diana, nel silenzio incantato di un luogo che rispecchiava tutta la dolcezza armoniosa delle loro danze e della loro abbondanza.

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Infine, sotto alla chiesa, e nel parchetto esterno, sono state rilevate quattro vene d’acqua, ed è possibile che queste colleghino il santuario ad altri santuari della zona.

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Per quanto riguarda l’affresco della Madonna del Latte, all’interno del santuario, questo fu purtroppo rubato nel 1973. Al suo posto è stata posta una fotografia ingrandita e plastificata, appoggiata su un cavalletto. La perdita è ovviamente immensa.

Il Santuario della Madonna del Latte di Gionzana

La Madonna del Latte di Gionzana

Il Santuario della Madonna del Latte di Gionzana

Il Santuario della Madonna del Latte di Gionzana

Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.

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