Monte Vesta e Valvestino – Brescia – LOMBARDIA
Il culto della Dea Vesta e del suo Fuoco Sacro
“Per nulla conosciuta e del tutto sottostimata è l’evidenza, in tutta Italia, dal nord al sud comprese le isole, di paesi, città, località dove rimangono ricchi e visibili i resti e le tradizioni di un culto della Terra che anticamente fu predominante.
Tale culto lo si ritrova in ogni regione italiana: in Val Vestino, non lontano dal lago di Garda, dove sul monte Vesta sorgeva un tempio dedicato alla omonima dea, patrona del fuoco sacro.”
(Giovanni Feo, Prima degli Etruschi, Stampa Alternativa, pag. 92)
Da questo brevissimo brano è inaspettatamente cominciata una delle nuove emozionanti ricerche, che ho deciso di mettere insieme e condividere proprio stanotte, visto che il 24 Febbraio si ricorda l’emanazione dell’editto di Teodosio che proibì i culti pre-cristiani e che venne presto attuato con lo spegnimento del Sacro Fuoco al Tempio di Vesta fra le lacrime disperate della sua ultima Vestale, Celia Concordia.
E proprio in questo giorno di molti secoli dopo voglio invece parlare proprio del Sacro Fuoco, e mentre lo faccio nella mia casa ardono candele bianche e il fuoco nel caminetto, acceso proprio come risposta alla triste ricorrenza.
Ma torniamo al Monte Vesta, intorno al cui nome in molti hanno discusso, chi per spiegarne l’origine in riferimento a un antico Tempio di Vesta che secondo la leggenda sorgeva sulla sua sommità, chi per negarla, proponendo alternative poco credibili. Di fatto si dice che il ricordo del Tempio di Vesta nell’area sia molto antico, quindi è facile che sia di gran lunga più veritiero.
24 febbraio 2017
20 febbraio 2017
Le Madri del Latte di Lenta
Le Vie del Latte
Alla riscoperta delle antiche Madri del Latte
Chiesetta della Madonna dei Campi o di Santa Maria dei Campi – Lenta – Vercelli – PIEMONTE
Come ogni anno in questo periodo, quando la Bianca Madre del Latte e delle Acque regna sull’approssimarsi del Risveglio della Terra, mi piace dedicare alcune giornate alla ricerca sulle Madri del Latte, di cui ho scritto tante volte. Le varie Madonne del Latte, sparse in moltissimi luoghi del Nord Italia, spesso all’interno di antiche chiesette e santuari isolati in mezzo alle campagne, sono infatti il volto che la Grande Madre Nutrice ha assunto durante l’età cristiana.
Ieri sono finalmente riuscita a visitare un importante quanto ignorato santuario in provincia di Vercelli, nel paesino di Lenta. La chiesetta è molto dimessa e sono rimaste pochissime tracce degli antichi affreschi che la decoravano – rivelando anche la natura delle divinità adorate nel territorio prima che i cristiani edificassero i loro edifici religiosi per coprire il culto antico e sostituirlo con quello nuovo – ma colpisce molto la presenza di ben due Madonne del Latte - una delle quali purtroppo quasi del tutto distrutta - affrescate nella navata absidata più antica, affiancate da una bellissima Santa Lucia. È raro trovare più di una Madonna del Latte nella stessa chiesa, e questo significa che la presenza della Madre Lattifera nella zona era davvero molto forte; inoltre Santa Lucia rivela anche la probabile presenza di culto della luce e della guarigione.
Alla riscoperta delle antiche Madri del Latte
Chiesetta della Madonna dei Campi o di Santa Maria dei Campi – Lenta – Vercelli – PIEMONTE
Come ogni anno in questo periodo, quando la Bianca Madre del Latte e delle Acque regna sull’approssimarsi del Risveglio della Terra, mi piace dedicare alcune giornate alla ricerca sulle Madri del Latte, di cui ho scritto tante volte. Le varie Madonne del Latte, sparse in moltissimi luoghi del Nord Italia, spesso all’interno di antiche chiesette e santuari isolati in mezzo alle campagne, sono infatti il volto che la Grande Madre Nutrice ha assunto durante l’età cristiana.
Ieri sono finalmente riuscita a visitare un importante quanto ignorato santuario in provincia di Vercelli, nel paesino di Lenta. La chiesetta è molto dimessa e sono rimaste pochissime tracce degli antichi affreschi che la decoravano – rivelando anche la natura delle divinità adorate nel territorio prima che i cristiani edificassero i loro edifici religiosi per coprire il culto antico e sostituirlo con quello nuovo – ma colpisce molto la presenza di ben due Madonne del Latte - una delle quali purtroppo quasi del tutto distrutta - affrescate nella navata absidata più antica, affiancate da una bellissima Santa Lucia. È raro trovare più di una Madonna del Latte nella stessa chiesa, e questo significa che la presenza della Madre Lattifera nella zona era davvero molto forte; inoltre Santa Lucia rivela anche la probabile presenza di culto della luce e della guarigione.
14 febbraio 2017
La Terra Brigasca
La presenza della Dea Brighid nel Nord Italia
Toponimi e possibili luoghi di culto antichi
La Terra Brigasca
Italia – Piemonte e Liguria – e Francia
La zona della Terra Brigasca è estremamente interessante per questo tipo di ricerca.
Viene chiamata Terra Brigasca “un’area etno-linguistica situata sulle Alpi marittime, al confine tra Francia e Italia e suddivisa tra le province di Cuneo e Imperia, ed il dipartimento delle Alpi Marittime.”
Il paese centrale della Terra Brigasca è Briga Marittima, che un tempo appartenuto alla provincia di Cuneo venne ceduto alla Francia con il trattato di pace di Parigi del 12 febbraio 1947. Allora venne chiamato La Brigue.
La zona della Terra Brigasca che rimase all’Italia venne suddivisa fra Piemonte e Liguria, e un piccolo paese in provincia di Cuneo, appartenente alla Terra Brigasca, riprese il nome antico e divenne Briga Alta.
Toponimi e possibili luoghi di culto antichi
La Terra Brigasca
Italia – Piemonte e Liguria – e Francia
La zona della Terra Brigasca è estremamente interessante per questo tipo di ricerca.
Viene chiamata Terra Brigasca “un’area etno-linguistica situata sulle Alpi marittime, al confine tra Francia e Italia e suddivisa tra le province di Cuneo e Imperia, ed il dipartimento delle Alpi Marittime.”
Il paese centrale della Terra Brigasca è Briga Marittima, che un tempo appartenuto alla provincia di Cuneo venne ceduto alla Francia con il trattato di pace di Parigi del 12 febbraio 1947. Allora venne chiamato La Brigue.
La zona della Terra Brigasca che rimase all’Italia venne suddivisa fra Piemonte e Liguria, e un piccolo paese in provincia di Cuneo, appartenente alla Terra Brigasca, riprese il nome antico e divenne Briga Alta.
3 febbraio 2017
La presenza della Dea Brighid nel Nord Italia
La presenza della Dea Brighid nel Nord Italia
Toponimi e possibili luoghi di culto antichi
La terra su cui abitiamo è sacra. Gli antichi popoli lo sapevano e vivevano in armonia con questa profonda consapevolezza. A seconda delle diverse caratteristiche, i diversi luoghi potevano richiamare diversi volti della Natura, una Natura viva e venerata poiché veniva vista come una Grande Dea Madre, Una eppure fatta di una moltitudine di divinità femminili e maschili che ne ritraevano i differenti aspetti. Così nascevano luoghi dedicati a una Dea piuttosto che a un’altra, a un Dio piuttosto che a un altro, ognuna/o con il proprio tempio, ovvero con le proprie sorgenti, alture, boschi, laghi o pianure dedicate.
Partendo dal presupposto che anticamente – ovvero in epoca pre-romana e romana – si nominavano spesso i centri abitati – ma anche quelli solamente dedicati al culto delle divinità naturali – con nomi che oltre a richiamarne le caratteristiche geografiche li associavano a certe Dee e a certi Dei, possiamo ricreare, poco alla volta, una rete o una mappa di luoghi che un tempo furono probabilmente legati a tali Dee e Dei.
Si conoscono molti luoghi, specialmente nel Centro Italia, il cui nome nacque da quello delle Dee e/o degli Dei che ivi venivano onorati, e che per le loro caratteristiche ne ritraevano l’aspetto morfologico, e quello che vorrei provare a fare è proprio ricreare una mappa di luoghi simili, qui nel Nord Italia.
Toponimi e possibili luoghi di culto antichi
La terra su cui abitiamo è sacra. Gli antichi popoli lo sapevano e vivevano in armonia con questa profonda consapevolezza. A seconda delle diverse caratteristiche, i diversi luoghi potevano richiamare diversi volti della Natura, una Natura viva e venerata poiché veniva vista come una Grande Dea Madre, Una eppure fatta di una moltitudine di divinità femminili e maschili che ne ritraevano i differenti aspetti. Così nascevano luoghi dedicati a una Dea piuttosto che a un’altra, a un Dio piuttosto che a un altro, ognuna/o con il proprio tempio, ovvero con le proprie sorgenti, alture, boschi, laghi o pianure dedicate.
Partendo dal presupposto che anticamente – ovvero in epoca pre-romana e romana – si nominavano spesso i centri abitati – ma anche quelli solamente dedicati al culto delle divinità naturali – con nomi che oltre a richiamarne le caratteristiche geografiche li associavano a certe Dee e a certi Dei, possiamo ricreare, poco alla volta, una rete o una mappa di luoghi che un tempo furono probabilmente legati a tali Dee e Dei.
Si conoscono molti luoghi, specialmente nel Centro Italia, il cui nome nacque da quello delle Dee e/o degli Dei che ivi venivano onorati, e che per le loro caratteristiche ne ritraevano l’aspetto morfologico, e quello che vorrei provare a fare è proprio ricreare una mappa di luoghi simili, qui nel Nord Italia.
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