Toponimi e possibili luoghi di culto antichi
La terra su cui abitiamo è sacra. Gli antichi popoli lo sapevano e vivevano in armonia con questa profonda consapevolezza. A seconda delle diverse caratteristiche, i diversi luoghi potevano richiamare diversi volti della Natura, una Natura viva e venerata poiché veniva vista come una Grande Dea Madre, Una eppure fatta di una moltitudine di divinità femminili e maschili che ne ritraevano i differenti aspetti. Così nascevano luoghi dedicati a una Dea piuttosto che a un’altra, a un Dio piuttosto che a un altro, ognuna/o con il proprio tempio, ovvero con le proprie sorgenti, alture, boschi, laghi o pianure dedicate.
Partendo dal presupposto che anticamente – ovvero in epoca pre-romana e romana – si nominavano spesso i centri abitati – ma anche quelli solamente dedicati al culto delle divinità naturali – con nomi che oltre a richiamarne le caratteristiche geografiche li associavano a certe Dee e a certi Dei, possiamo ricreare, poco alla volta, una rete o una mappa di luoghi che un tempo furono probabilmente legati a tali Dee e Dei.
Si conoscono molti luoghi, specialmente nel Centro Italia, il cui nome nacque da quello delle Dee e/o degli Dei che ivi venivano onorati, e che per le loro caratteristiche ne ritraevano l’aspetto morfologico, e quello che vorrei provare a fare è proprio ricreare una mappa di luoghi simili, qui nel Nord Italia.
La prima scelta cade naturalmente su una delle Dee più amate e onorate in terra celtica, la quale è peraltro festeggiata, nella sua forma cristianizzata e non, proprio in questi giorni.
Si tratta dell’alta, nobile ed elevata Brighid, Signora Bianca del primo Risveglio, Custode della Sacra Fiamma, Protettrice della terra, delle sorgenti curative, degli animali.
Il suo nome, etimologicamente, richiama l’altezza, così come ciò che “sta in alto”, quindi ciò che è nobile, puro, sublime, eccelso. Venerata originariamente in Irlanda, il suo culto si diffuse ampiamente in tutta la zona celtica, assumendo a seconda dei luoghi piccole differenze, specialmente per quanto riguarda la pronuncia o la grafia del suo nome, fino ad incontrare la “interpretatio romana” che la fece corrispondere a Minerva, Signora del Sapere – l’Intelletto illuminato, ciò che “sta in alto” quanto la stessa Brighid – Detentrice delle Arti Mediche e, in diversi luoghi, Protettrice della Fiamma perenne e delle Acque curative, specialmente le acque termali, dove gli elementi di acqua e fuoco si congiungono per diffondere guarigione.
Nel Nord Italia, le iscrizioni dedicate a Minerva e risalenti all’epoca che vide l’incontro fra le popolazioni celtiche e quelle romane, sono numerosissime, ma altrettanto numerosi sono i toponimi che, a prescindere dalla “interpretatio romana”, restarono a testimoniare la viva presenza dei loro primi abitatori celtici, così come dei loro culti.
Ecco dunque un primo accenno di mappatura di quelli che potrebbero essere stati luoghi non solo “d’altura” – come dice espressamente il loro stesso nome – ma anche di culto. Un culto dedicato a Brighid, lei che sta in alto, e che nei luoghi alti era, e può essere tutt’ora, venerata, poiché proprio l’altura ritrae esattamente le caratteristiche della sua essenza divina.
Possiamo ipotizzare che il nome di Brighid in queste zone fosse semplicemente Briga, oppure Bregina-Brecenna, anche se queste non sono che ipotesi purtroppo non verificabili.
Gli accenni che seguono sono solo il principio della ricerca, che per quanto possibile è in continua evoluzione. A tal proposito, se conoscete luoghi che pensate possano essere aggiunti a questi, per l’origine del loro nome e la possibile associazione antica con Brighid-Minerva, potete scriverli nei commenti o inviarli in un messaggio privato, contribuendo attivamente a questo progetto.
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PIEMONTE
Briona (NO)
Il paesino si trova a pochi chilometri da Novara.
Il toponimo di Briona deriva da Brigodunum, termine celtico latinizzato, che significa “fortificazione in altura”. Curiosa la presenza della chiesetta dedicata alla Madonna della Neve.
Briga Novarese (NO)
Proseguendo verso la Val d’Ossola, restando in provincia di Novara, si giunge a Briga Novarese.
“Briga è parola di origine celtica, e significa collina. Vi era la presenza di un castelliere gallico sulla collina di San Colombano; solo più tardi vi fu eretto un castrum romano. Sicuramente il paese fu un insediamento romano a partire dal I secolo a.C. in quanto sono stati rinvenuti sul territorio numerosi reperti di età preromana e romana, lapidi, monete e bracciali in bronzo.” (Citazione da Wikipedia)
Breia e il Monte Briasco (VC)
Inoltrandosi nel cuore della Valsesia, dopo Borgosesia e superando i paesini montani di Mollie e Cellio, si raggiunge Breia.
“Le prime notizie che si hanno di Breia (o anche Breja) si possono trovare sul diploma di Ottone IV nel 1209 dove si cita una certa Bregina e nella carta dell'11 agosto 1251 dove viene citato il toponimo Brecenna.
In seguito denominata Breja, il nome divenne Breia a seguito dell'italianizzazione della toponomastica locale in vigore nel ventennio fascista.” (Citazione da Wikipedia)
Superando Breia e proseguendo lungo la strada, sempre più stretta e ripida, si giunge sul Monte Briasco. L'origine del suo nome è la stessa dei precedenti.
Da Breia è ben visibile il vicino Monte Fenera, importantissimo centro archeologico in cui è stata rinvenuto il frammento – la testina – di una statuetta votiva femminile. Il Monte Fenera – letteralmente “Monte delle Fate” – fu infatti un santuario dedicato alle Dee delle acque.
Si potrebbe pensare che le due alture, il Monte Fenera e il Monte Briasco, poco sopra l’antica Bregina o Brecenna, fossero un tempo legati da culti simili, dedicati, forse, a divinità simili.
Brina – Frazione di Borgosesia (VC)
Fra le varie frazioni del comune di Borgosesia, troviamo Brina. La frazione è talmente piccola e quasi disabitata da non fornire alcuna notizia sull’origine del suo nome, che se è antica come gli altri paesi, non riserva dubbi sulla sua comune etimologia.
Colle Braida (TO)
Il Colle Braida è un valico alpino che collega la bassa Val di Susa con la Val Sangone. Dalla cima del colle si vede la bassa Val di Susa e i bellissimi laghi di Avigliana, zona importante per i vari ritrovamenti archeologici, fra cui uno dei più importanti bassorilievi delle Matronae.
(Ringrazio tanto Morena Luciani Russo per aver contribuito alla ricerca)
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LOMBARDIA
Lasciando il Piemonte e spostandoci in Lombardia, troviamo che la presenza di nomi con la stessa origine etimologica di quelli piemontesi è assai diffusa.
Brianza
La Brianza è un’intera zona lombarda, compresa tra la parte a nord di Milano e quella a sud del Lago di Como.
“Per quanto concerne l'etimologia, il nome Brianza deriva probabilmente dal termine celtico brig (colle, altura) il quale si mantiene col medesimo significato ancora oggi – per lo più nella forma bricch – in molti dialetti galloitalici, tra cui il brianzolo.” (Citazione da Wikipedia)
Brescia
“Il nome latino "Brixia" (…) viene fatto risalire al termine celtico *brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa in Gallia, Brexa in Spagna, Bressanone, Bresso e Brianza in Italia)[18]. Anche nel dialetto locale il termine bréc significa sentiero ripido e sconnesso.” (Citazione da Wikipedia)
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Le importanti citazioni che seguono, oltre a fornire ulteriori nomi di paesi e frazioni, collegano questi toponimi e la loro etimologia alla Dea Brighid.
"Il nome Brescia (anticamente Brixia) deriva probabilmente dalla base briga (altura); si confronti il gallese brig (sommità, estremità), il bret. brig e l'irl. bri (monte). La stessa etimologia si può indicare per Briga (Alpi Marittime, ora territorio francese), Brescello (RE) e Brisighella (RA).
(…) Da un gallico *brigodunum (altura fortificata) deriverebbero i toponimi Brione (TO), Brione (fraz. Di BS), Briona (NO).
Anche il nome della Brianza deriverebbe dal celtico continentale, e precisamente da *brigant (che emerge, che sovrasta), affine a briga attraverso *Brigantia. La stessa origine avrebbe Briancon. Dello stesso gruppo sarebbe il nome della tribù celtica dei Brigantes (i 'più alti' nel senso di 'abitatori di monti' o di 'nobili') e della cittadina Bregenz, sulla sponda austriaca del Lago di Costanza, altrimenti detto Brigantus Lacus."
Tratto da I Celti e Milano, Marco Fulvio Barozzi, Edizioni della Terra di Mezzo, pp. 117-118
In riferimento all’origine etimologica della parola “brio”, si legge:
“La voce è comunque d’origine gallica, forse da *brigo, “forza, vivacità”, correlabile a briga, “luogo elevato, altura”, che si trova in numerosi toponimi (Brescia, Briga Alta, Brescello, Brisighella, Cadore, da *catubrigum, Brione, Briona, da *brigodunum, Brianza, Briancon, Bregenz, ecc.). Un probabile derivato celtico ha dato il nome alla tribù gallica dei Brigantes, forse attraverso il teonimo Brigit, “la nobile”, ma anche “l’esaltata”, significato con il quale ci si avvicina al senso del vocabolo italiano.” La parola ha dunque “l’originario significato di “elevato” (…).”
Tratto da Tracce Celtiche, Marco Fulvio Barozzi, Edizioni della Terra di Mezzo, pag. 207
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La ricerca continua, passando per i luoghi del Nord Italia che vennero dedicati a Minerva, perché è proprio oltre il suo volto che si cela l’antica Brighid. L’una e l’altra non sono che la stessa cosa.
Brianza - Foto reperita in rete |
La Dea Brighid |
La ricerca e il progetto nascono dalla pagina La Dea Madre nel Nord Italia, curata da Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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