Alla scoperta delle antiche Madri del Latte
Chiesa di San Michele - Massino Visconti - Novara - PIEMONTE
Questa è una delle ultime Madonne del Latte che ho visto e di cui scriverò brevemente quest’anno. Dedico sempre un po’ di tempo a loro durante il periodo di Imbolc, e quest’anno questo tempo si è protratto molto perché ci tenevo a vederne il più possibile – apertura delle chiese permettendo, e infatti ne ho viste ben poche.
Non amo molto visitare chiese, le uniche che sopporto, e che anzi trovo piacevoli, sono proprio questi santuari campestri, ma sento che per quest’anno ne ho avuto abbastanza. Ho bisogno di dedicarmi ad altro e di purificarmi un pochino da tutto questo tripudio di cristianità, che mi soffoca e non mi fa stare bene.
Per questo, all’entusiasmo delle settimane passate, si è sostituita una lieve insofferenza, ma dato che avevo in mente di vederne ancora almeno un paio, ho rispettato il “programma” e oggi ho fatto una breve gita al borgo antico di Massino Visconti.
Questo paesino si affaccia sul Lago Maggiore, ma è abbastanza sopraelevato rispetto al lago, e devo dire che è davvero molto carino. Ma ciò che mi interessava di più era la bella Madonna del Latte conservata nella chiesa dedicata a San Michele Arcangelo.
La chiesetta, mi duole ammetterlo, è davvero un tripudio di patriarcato, e anche se gli affreschi sono davvero molto belli, non mi hanno lasciato addosso una bella sensazione. Naturalmente questo non vale per la splendida Madonna del Latte, e per la bella Sant'Agata a lei adiacente.
Sono le uniche due figure femminili di tutta la chiesa, ma sono molto belle, e la Madonna del Latte è estremamente regale. Come gli altri affreschi, è attribuita alla bottega di Giovanni de Campo, che dipingeva fra il 1440 e il 1483.
Sono molto contenta perchè inizialmente avevo scattato delle foto lievemente mosse, per via della poca luce naturale. Avrei potuto inserire un euro nella cassettina per accendere tutti i faretti per qualche minuto, ma pensavo non fosse necessario – e mi sembrava un po’ invadente, perché mi dava l’idea di “disturbare” quella naturale penombra che c’è sempre in queste chiese antiche. Caso vuole che proprio mentre ero lì sia entrata la custode della chiesa, una signora davvero molto gentile, che vedendo che osservavo da vicino gli affreschi, senza dire una parola e senza chiedere nulla è andata ad accendere tutte le luci, così che potessi vederli meglio, e fotografarli nel miglior modo possibile.
Queste piccole gentilezze sono diventate ormai rare in questo mondo odierno, così feroce e incattivito, e sono un vero balsamo per il cuore.
La monetina da un euro l’ho lasciata comunque… come simbolo di gratitudine e in cambio di un gesto che amo sempre molto fare: accendere una candela. Non importa se sono in un luogo che, religiosamente parlando, non mi appartiene. So che le sue radici sacre mi appartengono, e in ogni caso, quella fiamma danzante che si unisce alle altre, anche se accesa dall'eretica che sono, mi fa stare bene… dopotutto, aggiunge luce al buio, ovunque siamo e in qualsiasi cosa crediamo.
La Madre del Latte della Chiesa di San Michele |
La Madre del Latte della Chiesa di San Michele |
Sant'Agata nella Chiesa di San Michele |
L'abside della Chiesa |
Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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