20 aprile 2018

Il Sacro Femminino nella Lomellina

Museo Archeologico Nazionale della Lomellina - Vigevano - Pavia - LOMBARDIA
Il Sacro Femminino nella Lomellina

Finalmente ieri mattina ho fatto visita al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, allestito in uno dei meravigliosi porticati interni del Castello Sforzesco di Vigevano, Pavia. Credo che, come ambientazione, sia forse uno dei musei più belli che abbia visto. I reperti sono belli, ma più che altro il luogo in cui il museo è allestito è veramente stupendo. Consiglio davvero di andarci, ovviamente passando per la magnifica Piazza Ducale.
Tornando ai reperti, ciò che mi interessava di più, come sempre, erano le statuette votive e tutto ciò che concerne gli antichi culti del luogo. Alcune statuette erano simili a quelle rinvenute in altri posti, come Minerva accanto all’ara delle offerte, praticamente identica a quelle trovate nel biellese; mentre altre erano diverse e uniche. In particolare mi ha colpita una statuetta che è descritta semplicemente come “Figura femminile ammantata”. Ha un portamento e qualcosa di particolare che mi ha fatto pensare potesse essere la raffigurazione di una sacerdotessa.
Interessante anche la presenza, a mio avviso, dei Genii cucullati, simboli di fertilità e benessere, legati alla sessualità sacra. Nella targa sono definiti solo come figure maschili incappucciate, ma soprattutto uno dei due oserei dire sia certamente un Genio cucullato, perché la forma del mantello e la posa è identica a quella dei Genii cucullati, scolpiti su steli galliche e britanniche, talvolta insieme a una Dea Madre o a una coppia divina.
Splendidi i vetri, in particolare i tipici balsamari a colombella di vetro colorato, con la colombella simbolo di Venere e della bellezza sacra, e molto interessante la stele funeraria con la testa di Gorgone. Credo sia raro trovarne da queste parti.

Come le altre visite ad altri Musei, anche questa ha dimostrato la forte presenza del sacro femminino in queste zone, che ha radici profonde, e che è sopravvissuta nelle tante Dee romane o romanizzate, nelle Matronae, nella Gorgone, e nella terra stessa che ha restituito questi preziosi reperti perché noi, oggi, possiamo ancora ammirarli.

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Voglio fare un piccolo appunto relativo ad altri reperti purtroppo irreperibili. Qualche settimana fa, prima di visitare questo museo, ho scritto alla curatrice chiedendo se certi reperti che avevo trovato illustrati in un vecchio libro, relativi un articolo sui ritrovamenti di una necropoli di Lomello (PV), fossero conservati al loro museo. I reperti sono secondo me eccezionali, soprattutto il frammento di una figurina che ritrae una donna, di spalle, nuda, che trattiene un panno sotto i glutei, e che a me ricorda la Venere Callipigia. La curatrice purtroppo mi ha risposto che tali reperti sono andati perduti, e che il museo ne conteneva di altri ottenuti da scavi più recenti.
Ovviamente mi è spiaciuto tanto, perché è terribile perdere dei reperti così preziosi. Ma so che decenni fa la mentalità era diversa, e non ci si può far molto per rimediare. In ogni caso, mi fa piacere mostrarvi almeno la pagina
tratta dal vecchio libro, con le riproduzioni delle statuette perdute. Purtroppo questi disegni sono tutto ciò che ne resta.

ALBUM FOTOGRAFICO

Il Museo della Lomellina

Splendidi balsamari femminili

Antichissime Dee del territorio della Lomellina

La misteriosa donna ammantata

Tutti i reperti non più reperibili

Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.

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