14 febbraio 2018

Matronae, Dee e Sorellanze Sacerdotali

Museo di Antichità di Torino - Torino e territorio piemontese - PIEMONTE
Matronae, Dee, Donne devote e Sorellanze Sacerdotali

Dopo alcuni mesi di silenzio, sono felice di avere nuovo materiale per questa mia pagina.
Ieri finalmente sono stata al Museo di Antichità di Torino, tralasciando tutte le sale rinascimentali più gettonate e concentrandomi solo sulla parte archeologica, che preferisco. Il museo è diviso in due zone, una, in pietra molto suggestiva, dove sono conservati antichi reperti sulla Torino antica, abitata dai Taurini e da altri popoli, l’altra, molto estesa e ricca, dedicata in generale alla zona piemontese.
Per mio particolare interesse mi sono concentrata solo su ciò che concerne i culti femminili, e ciò che ho potuto vedere sono reperti di grande importanza. Sono presenti molti cippi dedicati alle Matronae, in particolare le meravigliose Matronae di Avigliana, nonché frammenti ceramici anch’essi dedicati a queste Madri della Natura e delle genti. Inoltre erano presenti molti cippi raffiguranti la Dea Vittoria alata, e dediche a Diana. Splendidi i bronzetti di Minerva, Vittoria, Iside e Fortuna, e il preziosissimo pettinino antropomorfo – femminile – rinvenuto nel Lago di Viverone (Biella) insieme a molti spilloni per capelli, pettinini, ornamenti e altri piccoli reperti prevalentemente femminili.
Assolutamente degni di nota e per me estremamente importanti, sono alcuni corredi funebri che, sebbene il museo non degni di alcuna particolare descrizione, sono probabilmente appartenuti a Sacerdotesse della zona di Castelletto Ticino. Un particolare corredo femminile, che avevo studiato e di cui avevo brevemente scritto tempo fa, era stato trovato a Sesto Calende, ed era appartenuto, secondo studi accurati, a una Sacerdotessa o Profetessa che abitava nella zona. Il corredo conteneva infatti un importante bacile su treppiede usato in rituali e pratiche divinatorie, il che rivelava la particolare funzione che aveva avuto in vita la donna sepolta. Ebbene, gli altri corredi, ritrovati nella vicina Castelletto Ticino, ed esposti proprio a Torino, contenevano, l’uno alcuni frammenti di bacile su treppiede molto simile a quello di Sesto, oltre a una cinta, anch’essa con probabili funzioni rituali, l’altro solo la cinta, insieme a ornamenti e altri oggetti.
Come abbiamo dedotto io e una cara amica e compagna di ricerche, sembra che tutti questi corredi appartenessero ad alcune donne che svolgevano la funzione di Sacerdotesse fra Sesto Calende e Castelletto Ticino. Non possiamo sapere se fossero Sacerdotesse che si subentravano l’una con l’altra, ovvero se il ruolo fosse passato da donna a donna alla morte della Sacerdotessa “in carica”, oppure se siano vissute in uno stesso arco temporale, e abbiano fatto parte di una sorellanza sacra, ovvero di ordine sacerdotale composto da più donne e attivo nella zona all’epoca.
Entrambe le ipotesi sembrano estremamente interessanti e ispiranti, ma è possibile che, data la stessa datazione dei corredi, tutti della fine VI secolo e inizi V secolo a.C. (un arco di tempo piuttosto breve), le Sacerdotesse abbiano effettivamente vissuto insieme.
Naturalmente queste sono solo suggestioni mie, che non sono né una storica, né un’archeologa, né una studiosa accademica, ma solo una “piccola autodidatta” eterna innamorata di tutto ciò che concerne le antiche tradizioni femminili.

ALBUM FOTOGRAFICO

Le Matronae di Avigliana

Frammenti di ceramiche raffiguranti le Matronae

Il bellissimo pettinino antropomorfo del Lago di Viverone

Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.

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