Alla riscoperta delle antiche Madri del Latte
Santuario della Madonna dei Campi – Landiona – Novara – PIEMONTE
Proseguono le ricerche sulle splendide Madri del Latte e oggi finalmente ho potuto visitare il Santuario della Madonna dei Campi di Landiona, che apre soltanto il giorno di Pasquetta e in alcune altre rarissime occasioni. Questo santuario, risalente al XII secolo circa, è poco conosciuto ma importantissimo, perché contiene due affreschi fra i più belli e significativi.
Il primo ovviamente è quello che raffigura una splendida e dolcissima Madonna del Latte, fra le più amorevoli e delicate che abbia visto. Il suo volto è sorridente, a differenza di tante altre raffigurazioni simili, e il bimbo beve avidamente dal suo seno rotondo tenendolo fra le manine.
La dolcezza che questa Madonna trasmette dagli occhi, dall’inclinazione della testa, è molto umana, molto naturale, e si sente a pelle. Intorno a lei sono dipinti i fiori di melograno e in lei si riconosce davvero uno degli aspetti più teneri e semplici della Grande Madre antica, molto diversa dalle tipiche raffigurazioni mariane, spesso austere o tristi e dimesse. Purtroppo l’affresco è stato rovinato per la creazione successiva della finestrella sottostante.
Oltre al suo “ritratto”, l’immagine che più colpisce entrando nel santuario, affrescata sulla parete di sinistra, è quella di una donna che sorprendentemente mostra tutto il torso nudo, i seni liberi e un bambino che succhia il latte. Si dice sia una delle rarissime rappresentazioni di Santa Eva, come scrive Anna Maria Boca nel suo testo su Landiona: “Fra i Santi rappresentati all'interno della navata, spicca la figura di Santa Eva la cui iconografia mostra una giovane donna con il torso nudo a simboleggiare la Madre di tutti i viventi. La presenza di Eva come Santa è abbastanza rara e dimostra come nel Medioevo si fosse diffuso il parallelismo fra la prima donna creata e Maria, madre di Cristo. Va anche detto che tutte le figure femminili degli affreschi nella Madonna dei Campi paiono profondamente umanizzate e mostrano un chiaro riferimento ad atteggiamenti naturali della vita di tutti i giorni. Un esempio può essere quello della Madonna del Latte, una sorta di ex-voto per propiziare il compito principale di tutte le madri, nutrire il figlio.”
(Anna Maria Boca, “Landiona nel tempo. Cenni storico-ambientali”, Amministrazione Comunale di Landiona, 2002)
Ebbene, abbiamo dunque una curiosa santa galattofora, una santa portatrice di latte, a seni nudi che allatta un bambino, a rappresentare semplicemente la maternità e il nutrimento materno del latte.
Già la presenza di una santa come Eva è a dir poco incredibile, in più il modo in cui è rappresentata è più unico che raro, specialmente nel contesto di una chiesa medievale.
Se la presenza della Madonna del del Latte suggerisce che nelle vicinanze del santuario – se non esattamente dove esso sorge – poteva esserci stato, in tempi precedenti il cristianesimo, un luogo di culto dedicato alle Matronae, e quindi alla Grande Madre lattifera e nutrice, la presenza di una Santa Eva, nuda con bambino, e con le trecce bionde sbarazzine acconciate verso l’alto, potrebbe davvero essere segno della presenza di culti gioiosi femminili, che esaltavano senza pudore e senza ritegno il potere della donna in tutta la sua bellezza più semplice e naturale.
Non si può conoscere la verità di questi siti, eppure se è vero che nelle immagini rappresentate negli affreschi è conservata l’eco, o meglio, la testimonianza di ciò che è stato, questo santuario ha davvero molto da dire...
Ecco ancora un breve estratto dalla ricerca di Anna Maria Boca:
“Oggi la chiesetta usufruisce di un'ambientazione tipicamente agreste. Infatti un vialetto alberato conduce nel modo più naturale al piccolo portico e sottolinea la vocazione "rurale" dell'edificio legato alle celebrazioni mariane e al giorno di Pasquetta, quando per l'occasione si svolge ancora oggi una festa semplice ma significativa con la consueta distribuzione della tradizionale frittata con i “vartisi”, ossia i germogli di luppolo.”
Che dirvi… la frittata con i germogli di luppolo vi assicuro che era buonissima, e nonostante il tempo freddo e nuvoloso, la scoperta di queste due figure così dolci, naturali e belle, ha davvero scaldato il cuore.
Se volete vedere dal vivo queste due Dee Madri vi consiglio di far visita al Santuario della Madonna dei Campi di Landiona la prossima Pasquetta, o di informarvi sulla sua apertura nelle altre rarissime occasioni durante l’anno.
La Madonna del Latte di Landiona |
Una Santa Galattofora |
Una Santa Galattofora |
Il Santuario della Madonna dei Campi di Landiona |
Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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