Conturina, la Fanciulla di Pietra
Ricordate la bella storia di Conturina, la fanciulla trasformata in pietra e incastonata nella Marmolada?
Il suo bellissimo volto emergeva dalla pallida parete rocciosa, e lei intonava il suo canto dall'alto della roccia:
"Son de sass e no me meve
son de crepa en Marmolèda
son na fia abandonèda
e no sé per che rejon."
Vorrei accompagnare a questo splendido brano estratto dal testo di Nicola Dal Falco e Ulrike Kindl il disegno che l'artista Manara ha tratto dalla storia della bellissima Conturina:
"Chi l'ha offesa, allontanata, costretta al silenzio e, infine, legata in cima ad un picco come si abbandona l'offerta, la restituisce in realtà al suo aspetto originario di nume.
Pura evidenza e fuoco segreto di roccia.
Nelle ultime versioni del ricordo, compare un soldato che, dopo averne ascoltato il canto, si innamora e la vorrebbe liberare. Altro non è che una pallida copia di orante, di pellegrino, votato alla dea che tutto muove.
La voce, sprigionata dalla montagna ce la fa immaginare salda e impenetrabile nei suoi più oscuri pensieri, sprofondata nella terra e congiunta al cielo.
Nella poesia dell'incontro con il divino, nel farsi di questo incontro, affiora così l'antica visione e tornano a sovrapporsi alcune immagini, sprofondate anch'esse.
Gli occhi della fanciulla, eternamente belli, la luce del viso, di una purezza inalterabile, e la potenza del monte.
Sta tutto qui il mistero di Conturina, nel rapporto tra la fissità dello sguardo onnipotente, che vede e stringe a sé, e la verticalità luminosa che imparenta le cime alle stelle più brillanti."
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Tratto da "Miti ladini delle Dolomiti. Le Signore del tempo", Nicola Dal Falco e Ulrike Kindl
Conturina in una splendida illustrazione di Manara |
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