Le Querce sacre e le Sacerdotesse di Ganna
Si dice, e c'è chi lo ricorda ancora, che nella località Ganna, vicino a Castelletto di Rotzo, esistesse un luogo sacro chiamato Kan Schon Oaken, ovvero "Alle Belle Querce". Qui crescevano querce secolari magnifiche, e in particolare ve n'era una, dal tronco enorme, sotto alla quale si riunivano i capi del villaggio per consultarsi e per prendere decisioni che avrebbero mantenuto una vita sociale armoniosa.
A tal proposito esiste una fiaba cimbra che narra che le Belle Querce erano poste sotto la protezione delle Sacerdotesse di Ganna, che vivevano poco lontano e si prendevano cura dei grandi alberi, assicurandosi che nessuno li minacciasse e che il luogo in cui crescevano rimanesse inviolato, perché era considerato sacro.
Queste bellissime Sacerdotesse vestivano lunghi abiti bianchi, conoscevano le proprietà delle erbe mediche, e conducevano una vita appartata e votata all'antico culto di Ganna.
Leggendo la fiaba mi sono immersa nella ricerca e nello studio, e ho potuto ricostruire una piccola parte di ciò che può essere esistito in quel luogo. Quelli che raccolgo qui sono solo pochi e brevi appunti.
Ganna era in principio una Sacerdotessa e Profetessa Germanica, e apparteneva al popolo dei Semnoni. Di lei non si hanno che un paio di brevissimi accenni sulla sua visita a Roma intorno al 91-92 d.C., sotto l'impero di Domiziano.
Tornata in patria, continuò a vivere da Sacerdotessa e quando morì, per l'amore e l'ammirazione che il popolo aveva di lei, venne deificata.
Ciò che si può dire è che, avendo vissuto come incarnazione vivente della Grande Madre, una volta trapassata tornò ad essere ciò che era già stata, uno dei molti aspetti della Dea.
Così Ganna divenne la Dea Ganna, e a lungo venne onorata e servita.
Quando gli Svevi, e in particolare i Marcomanni, giunsero in Italia e si stabilirono in varie zone del nord Italia, portarono con sé i propri Déi. E Ganna era una delle più amate.
Così sorsero molti paeselli chiamati "Ganna", e questo nome, attribuito a paesi e zone precise, aveva il senso toponomastico di "Luogo dedicato al culto di Ganna".
"Onde si può argomentare che in ognuno di que' luoghi fossevi un sacro bosco a Ganna dedicato", così scrisse un famoso studioso vicentino nel 1800.
Esistono paesi e laghi chiamati "Ganna" anche a Varese, in Lombardia, e il famoso Lago di Ganna si stende nella splendida Val Ganna...
Ma tornando al principio, ovvero alla splendida fiaba, che come ben si sa, come ogni fiaba di origine antica, nasconde frammenti di verità, non si può affatto escludere che in questi luoghi dedicati a Ganna esistessero ordini sacerdotali femminili, dediti al culto di Ganna, alla protezione delle querce sacre e alla cura tramite le erbe medicamentose.
Ordini di Sacerdotesse che onoravano la Dea Ganna, riconoscendola in ogni quercia, in ogni lago, in ogni valle, e che la servivano con amore e dedizione.
Rotzo - Foto reperita in rete |
Ricerca e testo di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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