2 giugno 2017

La Pietra delle Donne

Le Pietre Madri
Suno – Novara – PIEMONTE
Preja da Scalavé, la Pietra delle Donne

Il breve viaggio di oggi mi ha portata in un luogo davvero magico, dove l’energia acquatica femminile è percepibile a pelle, nell’aria che sa di umido, nella pietra ricoperta di morbido muschio, nei pesci che nuotano nel ruscello, nei fiori dei moltissimi rovi che circondano il posto – e che d’estate si riempiranno di succose e dolcissime more.
La Preja da Scalavè, che “sorge dalle acque” del ruscello – il Rio Zuffolone – è uno dei massi erratici simili a quelli di cui ho precedentemente scritto. Sono tutte pietre sorelle, giunte qui in tempi antichissimi con lo scioglimento dei ghiacciai dell’Era Quaternaria.
Come le sue sorelle, anche questa è di serpentino verde, e come le sue sorelle può essere definita una Pietra Madre.
La leggenda di Suno, paese in cui la pietra si trova, vuole che i bambini che nascevano dalle madri sunesi non venissero portati dalla cicogna, ma venissero raccolti accanto alla grande Preja Scalavè.
Una leggenda identica a tutte le altre, dunque, e un elemento che le accomuna tutte. Le pietre sono ciò da cui nascono i bambini, come enormi uteri di roccia accanto ai quali i bimbi vengono trovati, raccolti e portati a casa.
Si dice che la pietra venne “portata” sul posto dalla Gallia, al tempo dei romani, ma nonostante l’improbabilità di questa credenza, è certo che celti e romani la conoscessero bene, e che fosse un luogo sacro in cui venivano celebrati rituali probabilmente di carattere femminile, dunque legati alla fertilità e a tutte le altre virtù delle donne.
E’ facile che qui venisse venerata la Grande Madre nel suo aspetto di Dea delle acque, della bellezza, della fecondità, e forse venivano celebrate feste e danze oltre il boschetto che sovrasta la pietra.
Ancora oggi il luogo è pregno di emanazioni dolci, quiete, umide, profondamente femminili.
E nonostante il rumore delle auto che passano a poche centinaia di metri dal bosco e dalla pietra, il canto degli uccellini, lo stormire delle foglie e i fugaci gorgoglii dell’acqua, quando viene sfiorata dai pesci che salgono sulla superficie per mangiare, ricordano che magia non si è allontanata. È ancora forte, viva e rigenerante.

La Preja da Scalavé

La Preja da Scalavé

Ricerca, testo e fotografie di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.

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