Le Pietre Madri
Sesto Calende - Varese - LOMBARDIA
Il Sasso di Preja Buia, o la Chioccia d'Oro
Dopo molti anni sono tornata in questo luogo emozionante, da sempre legato al culto della Grande Madre. Si tratta di un boschetto in cui si trova un grande masso erratico, il cosiddetto Sàss de Preja Buia, o Preabuco, la cui forma ricorda quella di una grande e materna chioccia, motivo per cui è chiamato anche Pita d’Oro o Chioccia d’Oro.
La Preja Buia è una grande pietra di serpentino verde che risale all’Era Quaternaria, e venne trascinata nel luogo in cui si trova dall’ultima glaciazione del Neozoico, quando il ghiacciaio si ritirò e portò con sé enormi massi e materiale morenico. Una delle sue caratteristiche più curiose è che possiede un grande potere magnetico, tanto che in sua vicinanza le bussole impazziscono e non riconoscono più il nord.
Il nome dialettale Preja Buia significa sia “pietra scura”, forse per il colore molto scuro del serpentino, sia “pietra forata” o “pietra bucata”, probabilmente per via delle numerose coppelle scavate nella parte piana del masso, sotto il “muso” della chioccia.
Questa parte piatta del masso si pensa fosse usata per compiere rituali sacrificali in epoca arcaica, ma i numerosi petroglifi e le coppelle scavate sulla sua superficie potrebbero far pensare più che altro al suo utilizzo come altare per le offerte. Il sacrificio potrebbe dunque essere semplicemente l’offerta di primizie, oppure di liquidi come il latte, il sangue – forse mestruale – l’idromele, il vino e così via, mentre le coppelle potrebbero essere state utilizzate anche a scopo terapeutico, attingendo la preziosa acqua piovana che si raccoglie al loro interno e acquisisce così le proprietà minerali della pietra.