Angrogna - Valli Valdesi - Torino - PIEMONTE
La Roccia della Fantina
In dialetto valdese si chiama Roccha d'la Fantina, o Roccha Filera, e la sua storia è bellissima.
Così ci racconta Marie Bonnet nel suo libro sulle tradizioni valdesi:
"Ad Angrogna, verso la punta del monte Servin, c'era una volta un abbeveratoio, cove le "fantine" [le Fate pastore] lavavano i loro panni. Esse custodivano greggi fiorenti che costituivano la loro occupazione e il loro guadagno, e quando il freddo le cacciava dalla loro abitazione estiva, scendevano fino alla loro Roccha d'la Fantina che avevano esse stesse trasportata lì da non si sa dove."
(Marie Bonnet, Tradizioni orali delle valli valdesi del Piemonte)
La Roccia della Fantina era dunque la dimora invernale delle Fantine, le graziose e minute Fate pastore, che conoscevano i segreti per preparare il burro, la ricotta e addirittura quelli per trasformare il siero del latte in miele e cera, e che oltretutto erano abilissime filatrici.
Ed ecco che arriviamo al cuore della leggenda...
Si racconta che ogni anno, fra la mezzanotte e l'una della notte di Natale, sulla cima della Roccia della Fantina compaia una splendida fanciulla-fata bianca, vestita di uno splendido abito candido come la neve, e si dice in quel breve arco di tempo lei fili la lana, con un piedino poggiato su un grande noce e l'altro sulla ripida roccia. In questo modo fa scivolare il suo fuso magico giù fino a terra, proprio dove c'è la stradina del paese.