Le Panche delle Selegen Baiblen
Si chiamano Selegen Baiblen in area cimbra, ma anche Salighe, Salvarie, Salvadele, o semplicemente Donne Selvatiche, e "Beate Donnette". Erano probabilmente donne semi-divine, Dee della Natura incarnate in corpo di donna, oppure sacerdotesse dell'antico culto di Madre Natura, che nella zona del Nord Italia veniva spesso chiamata Berchta - o Perchtega/Perchta fra gli antichi cimbri.
Esistono moltissime leggende e riferimenti a loro nella tradizione alpina, dolomitica e in generale nord-italiana, e si sa che erano Vergini in senso antico del termine, che vivevano nelle grotte e nei boschi, conoscevano le proprietà delle erbe e avevano insegnato agli uomini molti segreti legati ai cicli naturali, come la semina in certi periodi dell'anno, il modo per far diventare burro il latte, la tessitura del lino, la filatura, la coltivazione della segale e del lino, e molti altri misteri, soprattutto femminili.
Proprio nella bellissima zona della Lessinia, fra i Monti Lessini e in particolare lungo il sentiero che congiunge Castelletto di Rotzo a Pedescala, si narra che spesso si incontrassero le Selegen Baiblen, e che era possibile vederle mentre, sedute sulle "Banchette", lavoravano la lana, cardandola, dipanandola, filandola e formando i magici gomitoli che non finivano mai.
Le Banchette, o Alta Kugela, sono una "tettoia naturale" formata dalla roccia, sotto la quale la corrosione della pietra ha formato dei sedili leggermente concavi. Un luogo perfetto per le Vergini Selvatiche che abitavano in quei boschi rigogliosi.
Vicino alle Banchette c'è una piccola grotta immersa nella vegetazione, chiamata Kùvela, o Kèrkle. Qui vivevano due bellissime Selegen Baiblen. I loro nomi erano Gritt-Grott e Schicka-Schaicka.
Per molto molto tempo le due Donne avevano abitato quel luogo, in armonia con gli animali, gli alberi, i fiori, e forse anche qualche persona d'animo gentile. Tuttavia i tempi cambiarono e vennero uomini che con armi e devastazione ruppero la pace di quei boschi. Le guerre imperversarono e il silenzio venne sovrastato da urla e colpi...
Le due bellissime fanciulle decisero allora di andarsene in posti più segreti e inaccessibili, abbandonando l'umanità.
Le loro parole, narrate in questa fiaba, toccano il cuore:
"- Dimmi, Gritt-Grott, non era nostro questo posto nel bosco?
- Sì, Schicka-Schaicka, era nostro e ora non più.
- E dimmi Gritt-Grott, (...) cosa faremo?
- Beh, Schicka-Schaicka (...), chiederemo agli orsi o ai caprioli di darci un passaggio ed emigreremo in un altro luogo."
Due bellissimi orsi raggiunsero le fanciulle, e loro li accarezzarono a lungo, li baciarono e li abbracciarono.
"- Gritt-Grott, è proprio finita la nostra storia? - diceva melanconica la prima fata.
- No, Schicka-Schaicka! Fin che ci sono foreste e grotte la nostra storia continua! Gli uomini stanno profanando i boschi nei quali abbiamo abitato. I tempi sono cambiati. E' terminata l'alleanza tra le creature incantate, la natura e gli umani - e concluse - Un giorno forse, potremo tornare.
Le Selegen Baiblen presero i loro cestini con i loro gomitoli magici e si accomodarono sulla groppa degli orsi. Tristemente, fate e animali s'incamminarono verso altri monti con la speranza di trovare ancora luoghi felici."
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Chissà se prima o poi le Selegen Baiblen torneranno?
Chissà se siederanno di nuovo sulle graziose Banchette a filar la lana?
Ecco perché è importante preservare i luoghi naturali, sacri a loro e alla Grande Madre, difendendoli da coloro che vogliono profanarli e distruggerli.
Questo è uno dei compiti che abbiamo qui e ora, in onore delle nostre antenate Selegen Baiblen... e in onore della Selegen Baible che vive nel profondo di ognuna di noi...
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Se andate a visitare le Banchette, lasciate una piccola offerta alle Selegen Baiblen e alle creature della Madre Antica che vissero in quel luogo. Offrite una preghiera, un ringraziamento per il ricordo che hanno lasciato della loro presenza e per la Fortuna che ancora possono donare a chi si mostra gentile con loro. Offrite un saluto, un sorriso, un fiore, una parola o un pensiero d'amore. Sedete sulle Banchette, e onorate le antiche Dée del bosco... forse scorgerete il loro sguardo gioioso e compiaciuto attraverso le fronde verdi dei faggi, dei sorbi e delle betulle.
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Le citazioni sono tratte dalla fiaba rinarrata da Paola Martello e contenuta nello splendido libro "Sette volte bosco, Sette volte prato".
Le Panche delle Beate Donne - Foto reperita in rete |
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Ricerca e testo di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questi appunti di ricerca può essere citata o utilizzata in alcun modo senza il permesso dell'autrice.
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